Ciro Magrelli, il sicario noto come il “killer di Mentone”, a 60 anni si era messo in affari con la mafia albanese che riforniva di droga le piste da sci a Livigno. Dopo l’arresto di ieri nuovi guai per il trafficante
Sessant’anni e parecchi dei quali trascorsi in carcere. Per Ciro Magrelli i guai non sono finiti. L’uomo è noto alla malavita e alle forze dell’ordine con l’appellativo “killer di Mentone” per aver attentato, nel ’94 in Francia, alla vita dell’imprenditore Guido Sermeghi su commissione di Maria Teresa Piva, ex moglie della vittima, ma che il killer, tuttavia, sbagliò il colpo uccidendo invece Christian Ballestra che stava camminando a pochi metri dal vero obiettivo di Magrelli.
Ieri, il 60enne è stato di nuovo arrestato dalla polizia di Sondrio per essersi riconvertito a corriere della droga per conto di un clan mafioso albanese. Rispetto agli altri reati di cui è stato accusato Magrelli, quest’ultimo non è neanche tra i peggiori commessi dall’uomo. Per gli altri reati commessi dal criminale: rapine, un sequestro di persona ed estorsioni fu condannato a 24 anni di carcere. Scontata la pena, il 60enne tornò in libertà con un’altra idea in mente.
Uscito dal carcere, Ciro Magrelli non ha modificato il suo modo di vivere mettendosi in affari con la mafia albanese, accettando di diventare un corriere della droga specializzato nel traffico di grossi quantitativi di cocaina dalla provincia di Milano all’Alta Valtellina. Nell’ambito dell’operazione denominata “Après-ski” portata avanti dalla Polizia di Stato di Sondrio, gli agenti della Squadra Mobile sono risaliti al 60enne.
L’indagine si è conclusa lo scorso marzo con lo smantellamento delle attività mafiose di un clan albanese che riforniva Livigno di cocaina. Le successive indagini investigative coordinate dalla Procura di Sondrio, hanno poi permesso di risalire a Ciro Magrelli, classificato nelle banche dati delle forze dell’ordine come soggetto “ad alta caratura delinquenziale“.
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Ieri mattina, giovedì 4 luglio 2024, gli agenti della polizia di Sondrio hanno nuovamente portato in carcere il 60enne. L’arresto, in collaborazione con la Squadra Mobile di Monza, è avvenuto a Triuggio.
Durante la perquisizione nell’abitazione di Ciro Magrelli i poliziotti hanno rinvenuto e sequestrato 48 grammi di hashish, tre piante di marijuana e 2 telefoni cellulari appartenenti al malavitoso.