Il poliziotto Christian Di Martino, ferito a coltellate alla stazione di Lambrate sembra stare meglio. L’agente, dopo la seconda operazione, ora è sveglio
I miglioramenti del Vice ispettore di polizia Christian Di Martino dopo la brutale aggressione avvenuta nella stazione ferroviaria di Lambrate a Milano proseguono lenti ma costanti. Il poliziotto, colpito con diversi fendenti alla schiena da Hasan Hamis e ricoverato all’ospedale di Niguarda, ora è sveglio.
Secondo quanto riferito dai sanitari, il paziente ora respira autonomamente dopo che lo scorso weekend gli è stato tolto anche il tubo per la respirazione. L’agente risponde alle domande del personale sanitario in modo corretto.
Come sta Christian Di Martino
Sabato mattina il poliziotto era stato portato per la seconda volta in sala operatoria per la rimozione di garze inserite per tamponare le emorragie. Dopo l’operazione, il Vice ispettore delle Volanti Di Martino era stato trasferito nuovamente nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale Niguarda di Milano, presentando dei parametri stabili.
Nell’aggressione Christian Di Martino era stato raggiunto da tre coltellate alla schiena inferte con un coltello a lama lunga, 20 centimetri. Le profonde lesioni subite dai fendenti avevano provocato nell’agente una grave emorragia interna dopo che il coltello aveva raggiunto un rene, il duodeno e alcuni vasi del torace e dell’addome.
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5 arresti cardiaci
A seguito dell’accoltellamento, trasportato d’urgenza in codice rosso presso il nosocomio milanese, il poliziotto era stato sottoposto a un lungo e delicato intervento chirurgico durato oltre 4 ore durante il quale erano servite 70 trasfusioni, tra sacche di sangue e plasma. Si è temuto per la vita del 35enne quando, sotto i ferri per ben 5 volte era andato in arresto cardiaco.
Fortunatamente il team medico del Niguarda è riuscito a salvargli la vita e già dopo le prime 24 ore dal primo intervento salva vita di venerdì scorso, fonti ospedaliere avevano confermato che l’agente lentamente stava migliorando.
Ora, sempre secondo quanto riferiscono dall’ospedale, il paziente dovrebbe continuare le sue cure nel reparto di terapia intensiva per circa un’altra settimana e, conseguentemente, essere trasferito poi in un nuovo reparto dove continuerà la sua riabilitazione.
