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Cronaca

Cecilia Sala è rientrata in Italia: alle 16.15 l’atterraggio a Ciampino

Si chiude con l’attesissimo rientro in Italia il caso di Cecilia Sala, la giornalista italiana detenuta in Italia dal 19 dicembre scorso, resta invece in carcere Mohammed Abedini in attesa di una valutazione del caso da parte del ministro Nordio

È atterrata a Ciampino alle 16.15 con un volo approntato d’urgenza dal CAI, la compagnia aerea dei servizi segreti di stato italiano. Cecilia Sala è finalmente rientrata in Italia dopo la liberazione in Iran avvenuta questa mattina.

La giornalista Cecilia Sala abbraccia il compagno Daniele Raineri all’arrivo a Ciampino – Credits ANSA (milano.cityrumors.it)

Cronaca di una giornata frenetica che ha posto fine a una vicenda internazionale estremamente delicata nel modo migliore per la giornalista italiana ma che ha ancora numerose implicazioni importanti.

Cecilia Sala è rientrata in Italia

La giornalista italiana Cecilia Sala è atterrata oggi a Roma, all’aeroporto di Ciampino. La sua liberazione è stata ufficializzata in mattinata, dopo una detenzione iniziata il 19 dicembre presso l’albergo in cui soggiornava. Era a Teheran per svolgere un lavoro giornalistico e aveva un regolare visto stampa concesso dal ministero di Teheran. Sarebbe dovuta rientrare il giorno dopo.

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Un episodio che ha destato grande attenzione mediatica e istituzionale, portando a una rapida risoluzione della vicenda. Si temevano molto più lunghi i tempi della sua liberazione, considerando molti altri casi simili a questo, alcuni dei quali conclusi in modo drammatico. Basti pensare al caso di Patrik Zaki condannato in Egitto a tre anni di carcere per un avere scritto articolo su un articolo Isis cui fu concessa la grazia dopo una lunga detenzione al Cairo.

L’arrivo a Campino

Ad accogliere Cecilia Sala erano presenti la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, insieme alla madre della giornalista Elisabetta Vernoni, il padre Renato Sala e il compagno Daniele Raineri. La vicenda della giovane giornalista si intreccia con quella dell’ingegnere iraniano Mohammad Abedini, attualmente detenuto a Milano.

Dopo l’arresto a Teheran

Cecilia Sala era entrata in Iran il 12 dicembre con un regolare visto giornalistico e avrebbe dovuto fare ritorno il 20 dicembre. Tuttavia, le autorità iraniane l’hanno arrestata con l’accusa, estremamente generica e pretestuosa, di ‘aver violato le leggi della Repubblica islamica’, senza mai formulare precise imputazioni. La liberazione di Sala è stata accolta con grande sollievo in Italia, con reazioni da parte di esponenti politici e del mondo dell’informazione.

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All’annuncio della sua liberazione un lungo applauso si è levato dai banchi del parlamento che in quel momento era riunito, da parte di maggioranza e opposizione in modo assolutamente unanime e uniforme.

La liberazione di Cecilia Sala

Parallelamente alla liberazione di Cecilia Sala resta aperta la questione della detenzione di Mohammad Abedini, l’ingegnere iraniano fermato prima della sua partenza per la Svizzera su richiesta di estrazione da parte degli Stati Uniti.

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Mohammad Abedini Najafabadi, arrestato a Milano lo scorso 16 dicembre e attualmente detenuto nel carcere di Opera è accusato di aver fornito droni e materiali elettronici al governo di Teheran, aggirando gli embarghi statunitensi.

L’ingegnere ha sempre negato le accuse, sostenendo di essere estraneo ai fatti contestati. Ma le accuse potrebbero portarlo a un processo e a una condanna durissima negli USA, fino a un massimo di due ergastoli.

La giornalista italiana Cecilia Sala, in una foto diffusa il 27 dicembre dopo l’ufficializzaziopne del suo rapimento – Credits ANSA-Chora Media (milano.cityrumors.it)

Il caso di Mohammad Abedini

L’udienza per discutere la richiesta di domiciliari per Abedini è prevista per il 15 gennaio. La corte d’Appello di Milano ha già respinto una precedente richiesta avanzata dal suo legale, Alfredo De Francesco, ritenendo inadeguate le garanzie offerte per evitare il rischio di fuga. Nel frattempo, il caso resta al centro di un delicato equilibrio diplomatico tra Italia, Iran e Stati Uniti.

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Possibili sviluppi diplomatici la liberazione di Cecilia Sala potrebbe aprire nuove strade diplomatiche per affrontare la questione di Abedini. Sebbene le autorità iraniane abbiano negato un collegamento diretto tra le due vicende, alcuni osservatori non escludono che possano esserci implicazioni indirette.

Abedini resta in carcere

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, avrà adesso la possibilità di applicare l’articolo 718 del codice di procedura penale, che consente di revocare la detenzione su richiesta del ministro stesso. Al momento, però, Nordio smentisce categoricamente qualsiasi trattativa legata al caso Abedini. In pratica Cecilia Sala sarebbe stata liberata indipendentemente d auna trattativa per la liberazione dell’ingegnere iraniano.

Il cui legale Alfredo De Francesco ha espresso gioia per la liberazione di Cecilia Sala, sottolineando tuttavia la necessità di concentrarsi sul caso del proprio assistito: “Lavorerò al meglio per garantire che venga fatta giustizia” ha dichiarato l’avvocato.

Stefano Benzi

Sono nato a Genova ma vivo da più di trent'anni a Milano dove da sempre mi occupo di informazione. Sono giornalista professionista dal 1988 con molte esperienze in TV. Ho diretto Eurosport, Sportitalia, lavorato per Sky, Antenna 3 Lombardia. Poi radio (RTL 102.5) e ho scritto per numerose agenzie, quotidiani e innumerevoli siti. Adoro il mio lavoro, continuo a studiarne evoluzione e sviluppi occupandomi di sport, spettacolo, cronaca italiana ed estera. La mia grande passione da sempre è la musica.