Dall’identikit fornita dai testimoni, uno dei tre autori della tentata strage in viale Toscana a Milano è il 24enne Alex Baiocco. Il giovane che “per noia” ha teso il cavo d’acciaio si difende: “E’ solo una cavolata”
Il 24enne Alex Baiocco, appena fermato dai carabinieri, non si era neppure reso conto della gravità di quel gesto e agli uomini dell’Arma, indispettito, aveva risposto in modo scontroso e quasi scioccato di non sapere niente. Ma i carabinieri non gli hanno creduto, il ragazzo corrispondeva esattamente all’identikit di uno dei tre responsabili che ieri hanno teso un filo d’acciaio in viale Toscana a Milano per divertimento, ignari che avrebbero potuto procurare una strage.
“Pantaloni bordeaux, giacchetto nero, scarpe bianche e nere e capelli lunghi fin sotto le spalle, età giovane”. Dalle indicazioni rilasciate da un 26enne, testimone oculare, gli investigatori sono, quindi, arrivati al 24enne. Portato in caserma, Alex Baiocco ha provato a giustificare quel gesto estremo: “Una cavolata, per gioco, perché ci stavamo annoiando”. L’indagato arrestato successivamente, risulta avere già precedenti di polizia per furto, resistenza a pubblico ufficiale e ricettazione nonché una segnalazione per consumo di droga.
24 anni e con precedenti penali, Alex Baiocco oggi, venerdì 5 gennaio 2024, verrà interrogato dal gip Domenico Santoro, che dovrà poi esprimersi sulla convalida del provvedimento e su eventuali altre misure cautelari a suo carico.
Baiocco è indagato per strage, reato che si contesta, come riporta il codice penale: a “chiunque, al fine di uccidere, compie atti tali da porre in pericolo la pubblica incolumità”. Il 24enne che abita con il padre in zona Porta Romana a Milano, è stato denunciato pure per attentato alla sicurezza dei trasporti e ricettazione del cavo molto probabilmente rubato da un cantiere non ancora individuato con precisione.
In caserma, alla domanda avanzata dai carabinieri sui suoi complici, Alex Baiocco ha risposto di conoscere solo i loro nomi, non i cognomi, parlando di “amici tramite i social”, e i profili Instagram. Al momento gli investigatori sono sulle loro tracce dopo che i due giovani si sono dati alla fuga a bordo di uno scooter ieri, dopo il gravoso fatto.
Risalendo alle evidenti e diverse tracce lasciate online e sui social, è molto probabile che entrambi siano identificati già nelle prossime ore dagli uomini dell’Arma. Inoltre, i due sono fuggiti via in sella ad uno scooter elettrico noleggiato da una società di sharing. Dunque dalle indagini sulla società verranno fuori anche i documenti dei ragazzi.
Non appena verranno individuati, anche loro, come già accaduto con il 24enne, dovranno difendersi dalle stesse accuse rivolte ieri mattina a Baiocco attualmente rinchiuso nel carcere di San Vittore, sotto disposizione del pm Enrico Pavone.
Secondo le indagini seguite dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile, i tre amici ieri, giovedì 4 gennaio, intorno le 2.20 della mattina in viale Toscana a Milano hanno sistemato un cavo d’acciaio del diametro di meno di un centimetro perpendicolarmente alle tre corsie dello stradone a due passi dall’incrocio con via Ripamonti.
Una trappola mortale posta a un metro e quaranta da terra e agganciata con due moschettoni da un lato a un palo della segnaletica stradale e dall’altro al tronco di un albero e al corrimano della pensilina del filobus. Una tagliola fatale per chiunque fosse passato in quel punto: motociclisti, ciclisti, pedoni e automobilisti. Fortunatamente nessuno è incappato in quella trappola grazie all’immediata telefonata effettuata dal 26enne Nicola Ricciardelli, che ieri sera alla finestra del secondo piano della palazzina che affaccia sulla circonvallazione esterna, ha visto i tre posizionare il cavo.
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Nicola Ricciardelli, consulente finanziario di 26 anni ospite a casa di amici, è l’unico testimone oculare che ieri sera ha visto i tre ragazzi tendere quel cavo d’acciaio in mezzo alla strada. Accortosi della gravità del gesto, il 26enne ha immediatamente chiamato il 112. Sul verbale depositato dall’uomo è riportato:
“Sentivo dei rumori strani dalla finestra e affacciandomi vedevo tre uomini che stavano legando un cavo d’acciaio sulla pubblica via. Questo cavo lo posizionavano ad altezza uomo, a circa un metro e quaranta centimetri da terra, teso, così da bloccare la carreggiata di viale Toscana, creando un gravissimo pericolo per gli utenti della strada”.