E’ finita anche per lui, Matej Janezic, il terzo uomo del commando che aiutò l’imprenditore russo Artem Uss nella sua fuga dall’Italia
E’ stato arrestato il 39enne sloveno Matej Janezic, uno dei tre uomini che avrebbero fatto parte del commando composto da cinque uomini che lo scorso 22 marzo aveva organizzato la fuga dai domiciliari a Basiglio di Artem Uss. L’imprenditore russo ero in attesa dell’estradizione negli Stati Uniti.
Secondo le informazioni giunte, lo sloveno sarebbe stato fermato giovedì pomeriggio proprio nel suo paese d’origine. Prima di lui erano già stati fermati e arrestati gli altri suoi due complici: Il 51enne bosniaco Vladimir Jovanic detto “Vlado il vecchio” e suo figlio Boris di 26 anni. Padre e figlio erano stati bloccati dalle autorità a inizio dicembre dopo un’indagine dei carabinieri della II sezione del nucleo investigativo del comando provinciale di Milano.
Il 51enne bosniaco Vladimir Jovinic era stato fermato in Croazia dalle autorità americane, mentre il figlio Boris era stato fermato dai carabinieri italiani sul lago di Garda, dove da sempre viveva. Ora, a distanza di un mese è finito agli arresti anche il terzo uomo del commando che aveva fatto evadere il russo Artem Uss dai domiciliari che stava scontando in Italia. Matej Janezic, è stato bloccato in Solvenia, suo paese di origine.
Ora all’appello mancano altri due uomini. E molto probabilmente sono ritenuti i più importanti, soprattutto uno dei due, considerato la mente del commando: il 51enne serbo Srdan Lolic, dipendente di un hotel di Belgrado che poche settimane dopo l’evasione dell’imprenditore russo aveva intrapreso uno “strano” viaggio al Polo Nord su un aereo russo passando dalla Siberia, terra del padre di Artem, Aleksandr Uss, amico fidato del presidente russo Vladimir Putin.
Insieme a lui è ricercato anche il serbo di 46 anni Nebosja Ilic, considerato come l’autista personale del 51enne Srdan Lolic. Entrambi ancora a piede libero e ambedue, pare siano a Belgrado. Al momento, quindi, su 5 uomini del commando, tre di questi sono finiti in manette.
Il piano di fuga era scattato il 22 marzo 2023 quando il russo Artem si trovava, con tanto di braccialetto elettronico ai domiciliari. Stava scontando la sua pena dal 2 dicembre del 2022 su decisione della corte d’Appello di Milano dopo il suo arresto avvenuto il 17 ottobre presso l’aeroporto di Malpensa in esecuzione di un mandato di arresto emesso il 26 settembre dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti d’America.
Il 39enne imprenditore russo è stato arrestato per i reati di associazione criminale per frode ai danni dello Stato, associazione criminale per violazione dell‘International Economic Power Act, commissione di frode bancaria, associazione in riciclaggio di denaro. Inoltre gli USA accusano l’uomo di violazione d’embargo nei confronti del Venezuela per contrabbando di petrolio verso Cina e Russia, di frode bancaria e riciclaggio ed esportazione illegale di tecnologie militari dagli Usa alla Russia, proprio quando la Russia è impegnata nella guerra con l’Ucraina.
Artem Uss è fuggito dai domiciliari soprattutto nel momento in cui dagli Stati Uniti si attendeva l’estradizione, appena autorizzata dalle autorità italiane.
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La fuga del 39enne imprenditore russo è avvenuta di pomeriggio con una task force composta da quattro auto. Tutti complici di Uss che lascia Milano e l’Italia con l’obiettivo di non ritornare mai più.
L’unico che ad oggi ha detto qualcosa agli americani sarebbe stato il 51enne bosniaco Vladimir Jovinic, alias “Vlado il vecchio”, che avrebbe confessato di un paio di incontri con la moglie di Uss, Maria Yagodina, durante i quali avrebbe ricevuto dei soldi. Il giallo legato all’evasione dell’imprenditore russo sono ancora tanti. Soprattutto se si pensa che i due uomini, quelli più di rilievo, sono ancora liberi da qualche parte nel mondo.