Bufera al Beccaria di Milano: arriva un nuovo comandante coi baschi blu. Cosa cambia

Al carcere minorile Cesare Beccaria di Milano dopo l’evasione dei due fratelli e un terzo detenuto, oggi  l’insediamento di un nuovo comandante e l’unità di sostegno dei baschi blu

Cambio di scenario al Beccaria di Milano. Dopo il caos legato all’ennesima evasione avvenuta ieri dei due detenuti (fratelli) dal carcere minorile, oggi nell’Istituto penitenziario milanese arriva il nuovo comandante. Non solo, prevista anche l’avanzamento dell’unità di sostegno.

carcere Beccaria
Bufera al Beccaria di Milano: arriva un nuovo comandante coi baschi blu. Cosa cambia – ANSA – Milano.cityrumors.it

Il dipartimento per la giustizia minorile, come riporta MilanoToday, in una nota divulgata ieri pomeriggio, domenica 8 settembre, fa sapere: “Nei giorni scorsi si è conclusa un’ispezione presso l’Istituto per minorenni ‘Beccaria’ di Milano, da parte di funzionari del dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, a seguito della quale sono stati individuati alcuni interventi infrastrutturali da svolgersi con la massima urgenza”.

Cambio di guardia al Beccaria di Milano

Ieri, domenica 8 settembre, la fuga dal Beccaria dei due fratelli di 16 e 17 anni evasi dal carcere facendo perdere le proprie tracce, mentre un terzo detenuto è stato preso poco dopo la fuga, il dipartimento di giustizia minorile ha rassicurato: “Il nucleo investigativo regionale dei baschi blu, unitamente alle forze dell’ordine, è mobilitato per rintracciare i due giovani evasi”.

Milano Beccaria
Bufera al Beccaria di Milano: arriva un nuovo comandante coi baschi blu. Cosa cambia – ANSA – Milano.cityrumors.it

Da oggi, lunedì 9 settembre 2024, annunciano ancora dal dipartimento: “come da disposizione dei giorni precedenti, è previsto l’avvicendamento del comandante del contingente di Polizia Penitenziaria e l’arrivo di un’unità di sostegno agli agenti e al personale. Ad accogliere l’unità e il nuovo comandante, commissario Raffaele Cristofaro, sarà il Capo Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, Antonio Sangermano”.

Arriva così la prima soluzione ai grandi disagi che l’Istituto penitenziario minorile sta affrontando da, ormai, molto tempo. Un cambio di guardia al comando degli agenti all’interno della casa circondariale Beccaria. La scelta presa non è stata accolta di buon grado dai sindacati.

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Le parole aspre del sindacato Uilpa

Dopo la decisione di insidiare il nuovo comandante di polizia penitenziaria del carcere Cesare Beccaria di Milano, arrivano le parole aspre di Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria che, come riporta sempre MilanoToday, dice:

Hashish e un cellulare al Beccaria
Bufera al Beccaria di Milano: arriva un nuovo comandante coi baschi blu. Cosa cambia – ANSA – Milano.cityrumors.it

“Con l’avvicendamento del comandante della Polizia penitenziaria dell’istituto penale per minorenni ‘Cesare Beccaria’ di Milano, che per quanto a nostra conoscenza non era affatto programmato, il dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, lungi dall’affrontare compiutamente i problemi, per tentare goffamente di salvare la faccia, percorre la via più semplice e breve e trova un capro espiatorio. Al dirigente aggiunto del corpo di polizia penitenziaria Daniele Alborghetti esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza, ben consapevoli che le cause del disastro del Beccaria, come della gran parte degli istituti penali per Minorenni del Paese, sono da ricercare altrove”.

Infine, il sindacalista De Fazio, conclude con una frecciatina al vetriolo rivolta al dipartimento di giustizia minorile: “Facciamo naturalmente i migliori auguri, anche perché ne avrà bisogno, a chi da domani subentrerà alla guida del reparto, ma se, come temiamo, le cose non dovessero cambiare, poi cosa succederà? Dal dipartimento  manderanno al rogo un altro? Noi lo ripetiamo, servono interventi tangibili e immediati da parte del governo e la riorganizzazione del sistema, altrimenti, anche i comandanti ‘finiranno’, ma nel frattempo sarà esaurito soprattutto quel poco che rimane della credibilità dell’istituzione“.

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