I ristoranti cinesi continuano ad essere molto frequentati dagli italiani. Ma non sempre questi sono a norma e quanto trovato ha lasciato tutti di stucco
A Milano i ristoranti cinesi sono molto frequentati. La presenza di una Chinatown porta sicuramente questi locali ad essere presenti in maniera massiccia e quotidianamente centinaia di persone decidono di trascorrere il pranzo o la cena qui. Naturalmente non tutti, però, rispettano le regole e i controlli quotidiani delle forze dell’ordine portano alla luce anche delle situazioni davvero molto particolari e che mettono a serio rischio la salute dei propri clienti.

I controlli sono ormai quotidiani a Milano nei locali per capire il rispetto delle norme. Non sempre questo avviene e la denuncia fatta ad un uomo di 57 anni è la conferma di come bisogna sempre prestare la massima attenzione quando si va nei locali perché il rischio della salute è molto alto. Fortunatamente nel ristorante cinese è intervenuta la polizia locale che ha sequestrato la merce non in regola.
Milano: blitz della polizia, cosa è stato trovato nel ristorante cinese
Ma cosa è stato ritrovato nel ristorante cinese? Secondo le prime informazioni a disposizione, la polizia locale ha effettuato un controllo in uno dei locali presenti proprio nel quartiere Chinatown andando a individuare un mancato rispetto delle norme nel conservare i prodotti.
Infatti, le forze dell’ordine hanno trovato oltre 250 chili di carne e pesce conservate in condizioni non regolari e questo ha portato la polizia a denunciare il proprietario, un uomo 57enne cinese. Si tratta di prodotti non conformi alle norme di sicurezza alimentari come, per esempio, privi di protezione, contenuti in sacchetti non idonei o addirittura a contatto diretto con le parti dei congelatori. Presenti anche delle bruciature di freddo.

Irregolarità che si aggiungono allo sporco diffuso nei locali cucina. Una situazione che poteva mettere a serio rischio la salute dei clienti portando alla denuncia nei confronti del titolare con l’accusa di detenzione ai fini della vendita di sostanze alimentari in cattivo stato di conservazione. Naturalmente le indagini andranno avanti nel corso delle prossime settimane per capire meglio se ci sono altre persone coinvolte oppure ha fatto tutto il titolare 57enne.