Non si ferma l’azione criminale di Fleximan. Nuovi casi in Lombardia e in Veneto: tre altri attacchi alla sicurezza pubblica.
Che gli autovelox possano non consistere nell’espressione massima della felicità degli automobilisti è chiaro. Attraverso la registrazione di questi dispositivi, infatti, chi è sorpreso a guidare ad una velocità superiore a quella consentita può ricevere a casa una multa consistente, con un’eventuale decurtazione di punti dalla patente se l’infrazione è grave. Dall’altra parte, però, ogni automobilista sa che gli autovelox son pensati proprio per supportare la sicurezza di tutti, disincentivando i comportamenti pericolosi e potenzialmente dannosi e mortali.
Di fatto, sembra che qualcuno tra la Lombardia e il Veneto non abbia chiaro il ruolo fondamentale che gli autovelox hanno. Da qualche giorno a questa parte, le due regioni stanno vivendo un attacco diretto proprio a questi dispositivi di controllo. Fleximan – così è stato soprannominato – ha infatti messo a segno ventuno abbattimenti di autovelox e simili e, durante il weekend appena trascorso, si è mosso di nuovo, nonostante le forze dell’ordine nelle scorse ore avessero annunciato di averlo individuato e catturato. Ecco le novità.
Proprio alle prime ore di lunedì 29 gennaio, il Sindaco di Guidizzolo in provincia di Mantova ha denunciato ai Carabinieri quanto accaduto a un autovelox collocato nel suo comune, più precisamente vicino alle scuole. Il dispositivo è stato tagliato con un flessibile ed è stato poi buttato in un canale di fianco alla strada statale. Secondo il primo cittadino si è trattato probabilmente di un mero atto di emulazione di Fleximan: il dispositivo, infatti, era di quelli che entrano in funzione solo quando sul posto è presente un’auto della polizia locale.
A Mapello, in provincia di Bergamo, Fleximan o qualche suo emulatore si è invece palesato tranciando il sistema che verifica le auto che non rispettano il semaforo rosso che, in questo caso, non era ancora attivo poiché appena installato. Se questo per la Lombardia si tratta del quinto caso, la regione che però sta più patendo l’attività criminale di Fleximan è il Veneto: a Cadore, nel bellunese, nelle scorse ore ha danneggiato un gabiotto statico, per disattivare il quale gli è bastato svitare i bulloni e non ha dovuto neanche usare il flessibile.
Anche in questo sedicesimo atto vandalico sugli autovelox si teme che a compierlo non sia stato il Fleximan identificato e denunciato dai Carabinieri della Stazione di Santa Maria Maggiore, in Valle Vigezzo, ma un suo emulatore. A questo punto, il dubbio su quanti imitatori di Fleximan ci siano nel nord Italia in questo momento è fondato e fa paura.
Intervistato da La7, Stefano Meneghelli di Guidizzolo ha denunciato la gravità del gesto di Fleximan o del suo emulatore. Il dispositivo, infatti, era stato collocato in quel punto proprio su richiesta della comunità: essendo una zona in prossimità delle scuole, favoriva il rispetto dei limiti di velocità anche e soprattutto nel momento dell’entrata e dell’uscita da scuola di bambini e ragazzi.
“È stato recuperato e presto lo rimetteremo al suo posto“, assicura la comunità. “È giusto presidiare un incrocio pericoloso con un dissuasore di velocità” conclude quindi il Sindaco di Guidizzolo, ribadendo la sua posizione nei confronti di Fleximan e di chiunque porti avanti azioni pericolose per tutti i cittadini.