Il gelo che ha colpito diverse parti del mondo ha bloccato centinaia di auto elettriche. Si tratta davvero di auto così delicate?
In questi giorni, il freddo artico ha stretto nella sua morsa diverse nazioni anche molto distanti tra di loro, causando non pochi disagi. A Chicago, nell’Illinois, una stazione di ricarica Tesla si è trasformata in un cimitero dopo che i -18°C hanno bloccato le batterie dei veicoli, costringendo i proprietari a chiamare dei rimorchi.
Dall’altra parte dell’oceano, in Norvegia, con temperature che hanno toccato i -14°C, 130 autobus elettrici della Ruter sono rimasti K.O. dal gelo. È dunque il freddo il punto debole dei veicoli elettrici, o ci stiamo allarmando per una normale reazione fisica e chimica?
Il motore elettrico e il freddo: cosa c’è da sapere
Secondo Mark Bilek, membro della Chicago Auto Trade Association, è necessario precondizionare (ovvero portare a temperatura ottimale) la batteria se si vuole ottenere una ricarica veloce. Se la batteria è troppo fredda o troppo calda, in sostanza, non si può garantire l’efficacia della ricarica – che è quello che è successo alle Tesla di Chicago.
Secondo le statistiche, le auto elettriche perdono il 41% delle loro capacità quando le temperature raggiungono i -25°C. Questo si spiega anche con il modo in cui funzionano i diversi tipi di batterie: mentre il 10% circa dell’energia di un veicolo con motore a gas viene utilizzato per l’accelerazione, rispetto al 90% dei veicoli elettrici. Nei modelli completamente elettrici, non rimane abbastanza calore di scarto che si possa usare per riscaldare l’abitacolo.
Le auto elettriche di ultima generazione hanno pompe di calore apposite per il riscaldamento degli interni, così da essere meno sollecitate dalla batteria in condizioni di freddo. Si stima che i veicoli elettrici dotati di pompe di calore perdano in media il 20% dell’autonomia in condizioni di freddo o caldo estremi, rispetto al 40% di quelli senza pompe di calore.
Tuttavia, le difficoltà davanti a temperature estreme non sono da associarsi soltanto ai motori elettrici. Anche i motori classici, a combustione interna, si accendono con più fatica e impiegano più tempo a scaldarsi. La società di soccorso stradale Viking ha diffuso dei dati che confermano tale affermazione: la maggior parte delle chiamate di emergenza riguarda i veicoli a combustione (87%), mentre una piccolissima parte concerne quelli elettrici (13%). Pertanto, non è affatto vero che l’elettrico è meno affidabile, è vero semmai il contrario.
Inoltre, bisogna tener da conto anche dell’età delle auto. Come dicevamo prima, soltanto gli ultimi modelli sono dotati di pompe di calore che ottimizzano la sua performance. È innegabile che temperature estreme condizionino il funzionamento delle batterie, ma non bisogna credere che questo sia un problema specifico delle auto elettriche.