Il blitz all’Asm Pavia ha portato a 4 arresti. Sequestrata un’intera scuola primaria a rischio crollo. Appalti truccati, corruzione a malaffare politico. Il gip: “Sconcertanti condotte gestorie”
E’ stata posta sotto sequestro l’intera scuola primaria di San Genesio ed Uniti per lavori ritenuti dalla Procura di Pavia: “senza regole”. Così i piccoli alunni delle classi elementari sono costretti a rimanere a casa. Oltre il danno la beffa perché se le irregolarità saranno confermate dai periti che da oggi, martedì 28 novembre, inizieranno i sopralluoghi, i bambini dovranno cambiare istituto scolastico per i prossimi mesi avvenire.
E c’è chi sostiene che in Italia la corruzione e il malaffare politico, in fondo, non uccide nessuno, questa volta rischia pesante perché è proprio per il pericolo di crollo e il rischio di un’eventuale strage, che la procura pavese ha eseguito il sequestro del plesso scolastico. Scuola che era in funzione fino a ieri e dove i bambini hanno convissuto con interventi di adeguamento sismico eseguiti, secondo gli inquirenti, senza cautele né regole.
Asm Pavia, scuola chiusa per rischio crollo: corruzione e malaffare politico
Anche nelle intercettazioni tra un ingegnere della “Civiling Lab”, lo studio di progettazione diviso tra l’europarlamentare (al momento non indagato) Angelo Ciocca e Gianluca Di Bartolo (ai domiciliari) si sente l’uomo lamentarsi: “Sono nervoso perché io penso che lì dentro ci sono dei bambini, caz…! Non è un edificio di anziani che chi se ne fotte poi di quello che succede…”.
Insieme a Di Bartolo, agli arresti domiciliari sono finiti anche altre tre persone: Nausica Donato, direttore dell’ufficio tecnico del Comune di San Genesio, Manuel Elleboro e Giuseppe Maria Chirico, quest’ultimo presidente e direttore generale della municipalizzata Asm Pavia. Tutti sono accusati a vario titolo di indebita percezione di denaro pubblico e appalti irregolari.
Ma per i pubblici ministeri che indagano sull’inchiesta, le contestazioni ai 4 indagati sono un chiaro segno di un “sistema circolare in cui le aziende municipalizzate o gli enti locali subiscono deprivazioni delle proprie risorse a vantaggio di individui attivi nel campo della politica. Soldi usati per scopi personali, per il rifinanziamento delle campagne elettorali, così da mantenere le funzioni già occupate e di ribadire lo schema”. Insomma un sistema oscuro in cui le gare d’appalto vengono truccate per escludere i vincitori e affidare i lavori ad aziende amiche.
L’inchiesta “Clean”
L’inchiesta prende piede lo scorso febbraio 2023 quando, come riporta il Corriere della Sera, “un whistleblower segnala distrazioni di soldi dalle casse di Asm”. La guardia di Finanza di Pavia già all’ascolto dei malaffari tramite le intercettazioni telefoniche trovano ulteriore conferma in una dipendente.
Il cda Asm, Elisabetta Fedegari è in lizza per le regionali per Fratelli d’Italia. A finanziare la campagna elettorale è un imprenditore, Dario Francolino ma le spese vengono scaricate con finti incarichi su Asm. Complice anche il presidente Elleboro che viene definito dalla sua direttrice generale come “Il cane di famiglia di casa Fedegari”. Per tale caso il gip parla di “sconcertanti condotte di gestione”.
Così il caso della scuola di San Genesio si trova nel turbinio dei malaffari della politica: lavori concessi all’azienda Majorino di Ribera di Agrigento e le altre impresi vincitrici vengono estromesse. In un’intercettazione si sente il 32enne Di Bartolo dire: “Gliela abbiamo fatta vincere noi. La ditta non ha la certificazione antimafia”. E il lavori, dopo poco, si fermano. Il costruttore Majorino confessa di non aver un numero adeguato di pannelli ignifughi da usare per i controsoffitti della scuola. La soluzione è realizzare i tramezzi con pannelli ordinari in cartongesso. E va bene così.
