Ibrahim, fuga da scuola e tuffi proibiti con gli amici nel lago di Como. il 13enne è morto

Ibrahim voleva sentirsi grande anche se aveva solo 13 anni e non sapeva nuotare. La fuga di nascosto con gli amici al lago, i tuffi proibiti e l’annegamento. È morto oggi.

Il 13enne ha approfittato di una giornata di sciopero a scuola e con gli amici si è diretto da Cinisello Balsamo, nel Milanese, a Lecco, in treno. Sembrava un’ottima occasione per il gruppetto di adolescenti per spassarsela un po’ al lago. Le lezioni sospese e l’idea di scappare, ma senza dire nulla a mamma e papà, perché Ibrahim voleva sentirsi grande anche se aveva appena 13 anni.

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Ibrahim, 13enne annegato al lago. La storia (ansa) milano.cityrumors.it

Giunti sulla piattaforma galleggiante al lago, sebbene non sapesse nuotare, si è gettato comunque nelle acque fredde, tra le onde alte e il vento forte. Senza vestiti, solo in costume, ha seguito gli altri quattro amici che, a differenza sua sapevano invece nuotare. Non c’ha pensato un secondo Ibrahim ad emulare le gesta dei suoi coetanei. Ma dopo il tuffo in acqua non è più risalito in superficie.

Ibrahim è morto

Si è gettato nelle acque del lago ed è affogato annaspando fino a dieci metri di profondità. Ibrahim ieri, venerdì 17 novembre, aveva approfittato dello sciopero dei professori a scuola per dirigersi in compagnia dei suoi quattro amici tra gli 11 e i 13 anni, tutti originari del Marocco, ma residenti a Cinisello Balsamo per una “gita fuori porta”.

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Ibrahim, annegato dopo un tuffo nelle acque del Lago a Lecco. (ansa) milano.cityrumors.it

Si sono svestiti e uno ad uno si sono buttati nelle acque gelide del lago. Ibrahim però non è riemerso come gli altri del gruppo. Gli amici spaventati, non sapevano cosa fare. A lanciare l’allarme e ad intervenire per primo, ieri intorno l’ora di pranzo, è un vigile del fuoco fuori servizio che casualmente passando sul lungolago di Lecco alle Caviate, ha sentito i quattro amici del 13enne urlare e chiedere aiuto.

Intervenuti i sommozzatori, lo hanno individuato e riportato sulla terra ferma solo un’ora e mezza più tardi. Immediato il trasferimento, in codice rosso, del 13enne presso l’ospedale Alessandro Manzoni di Lecco. Era ricoverato da ieri nel reparto di Rianimazione. Ibrahim non ce l’ha fatta, è morto oggi.

L’operazione di salvataggio

Il vigile del fuoco fuori servizio, ieri stava passeggiando sul lungolago di Lecco quando improvvisamente si è accorto che qualcuno era in pericolo. Il gruppetto di 13enni, amici di Ibrahim, stavano chiedendo aiuto sbracciandosi. Così l’uomo ha prontamente allertato i colleghi che in quel momento erano di turno. Subito dopo sono arrivati sul posto indicato i vigili del fuoco delle squadre nautiche, i sommozzatori del 115, i sanitari di Areu, i poliziotti della Mobile e delle Volanti. Partite prontamente le ricerche per individuare il ragazzino, Ibrahim è stato identificato circa 90 minuti dopo essere sparito nelle acque.

L’annuncio del ritrovamento arriva dopo le 14:00: “Abbiamo individuato e recuperato il ragazzino”. Una volta portato sulla riva i sanitari già sul posto hanno cominciato le manovre rianimatorie, proseguendole anche durante la corsa in ambulanza verso il nosocomio senza fermarsi un secondo. Dalla direzione sanitaria hanno fatto sapere che : “Attualmente il 13enne è ricoverato in prognosi riservata in Rianimazione, nel nostro centro Ecmo, di cui siamo riferimento regionale”.

Non è il primo caso di annegamento che avviene in quel tratto di lago, alle Caviate. Lo scorso luglio, poco distante dal punto di annegamento di Ibrahim, era morto affogato un 18enne profugo del Gambia, Aboubacar Darboe. Il ragazzo era sbarcato a Lecco solo il giorno prima. Mentre ad agosto scorso poco più al nord, a largo del lago di Mandello, una ragazzina di 11 anni originaria del Senegal era morta affogata.

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