La fuga di Artem Uss dall’Italia è ancora un mistero che deve essere chiarito: gli scenari sono ampi, così come l’azione di fuga decisa dall’imprenditore russo.
Artem Uss è un uomo d’affari russo che è sparito lo scorso 22 marzo mentre si trovava agli arresti domiciliari a Basiglio, in provincia di Milano.
Come documentato dalle immagini, infatti, l’uomo si è dato alla fuga, sfruttando il supporto di alcuni complici che lo avrebbero aiutato nel compimento del piano.
Sarebbero in tutto cinque gli esponenti del commando che lo scorso 22 marzo hanno preso in consegna e “portato al sicuro” Artem Uss. Un piano studiato ad hoc, almeno da quattro mesi, giunto in seguito agli arresti domiciliari disposti per il cittadino russo dalla Corte d’Appello di Milano.
Ora, invece, il Dipartimento di Stato americano ha messo una taglia di sette milioni di dollari per informazioni utili a rintracciare e bloccare l’affarista russo. Proprio l’Fbi, insieme ad altri poliziotti americani, hanno arrestato in Croazia Vladimir Jovancic, uomo di 52 anni ritenuto uno della banda.
Si tratterebbe di un uomo che avrebbe ottenuto il “rispetto” della ‘ndrangheta. Fino a poco tempo fa (si parla di ore), infatti, gli inquirenti italiani avrebbero ignorato le modalità di cattura del 52enne. Sarebbero stati soltanto al corrente di un’azione dell’Fbi o di un’azione delegata alla polizia della Croazia.
In seguito, invece, Boris Jovancic, figlio di “Vlado”, è stato invece arrestato a Desenzano del Garda. Gli inquirenti ritengono che proprio nel Bresciano sia stata formata la base logistica della famiglia, ora invece le altre novità sugli arresti.
Misteri anche sulla cattura di Matej Janezic, 39enne che fino a poco tempo fa agiva indisturbato in Slovenia, nella sua nazione, nonostante le forze dell’ordine avessero ricevuto i dettagli del rifugio, da parte dei carabinieri italiani.
Ma la questione non finisce qui perché non si spiegherebbero nemmeno i giorni trascorsi senza completare le pratiche per i mandati d’arresto. Probabilmente l’Fbi vorrebbe gestire i vari arresti e accaparrarsi la “vittoria finale” che consiste nella cattura di Artem Uss.
Lo scorso anno, proprio a carico di Uss, il gran giurì federale di New York (distretto orientale) aveva emesso 12 capi d’imputazione contro l’affarista russo.
Si va da frode bancaria a riciclaggio per esportazione di milioni di dollari in prodotti di natura militare e tecnologie “sensibili”, passando per associazione a delinquere.
E proprio da Basiglio, infatti, il commando avrebbe trasferito Uss in Russia, alternando alcune vetture in seguito al suo prelievo dall’abitazione.
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Non sarebbero mancate le prove per far scattare il braccialetto elettronico, così da cronometrare i tempi di intervento delle forze dell’ordine.
Restano al momento indagati per la fuga di Artem Uss, oltre ovviamente all’affarista russo, anche Srdan Lolic e Nebojsa Ilic. Dalla Serbia, infatti, sarebbe giunta la manovalanza che potrebbe anche ospitare i mandanti della fuga di Uss.
Restano ancora tanti dubbi, anche in seguito all’operazione dei carabinieri, nonostante siano stati arrestati alcuni esponenti della banda. Le circostanze e i misteri della fuga di Artem Uss sono tanti e tutti ancora da decifrare: l’unica cosa certa è che dell’uomo si sono perse le tracce.