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Cronaca

Arrestato in Spagna dopo tre mesi: aveva accoltellato il coinquilino

Si chiude il caso del tentato omicidio in via Giambellino, dopo mesi di latitanza, l’aggressore è stato fermato in Spagna grazie a un mandato europeo.

Era il 3 aprile scorso quando, per cause ancora non del tutto chiarite, un uomo di 29 anni si era scagliato contro il suo coinquilino, un connazionale di 37 anni, colpendolo ripetutamente con un coltello da cucina.

Tre mesi di indagini: ma un tentato omicidio si risolve con una estradizione – Credits ANSA (Milano.CityRumors.it)

Undici le coltellate inferte, dirette alle braccia, alla testa, alle spalle: una furia cieca e improvvisa, che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia se non fosse stato per la prontezza d’intervento di un terzo coinquilino, che è intervenuto allertando i soccorsi.

Accoltellato dal coinquilino

Trasportato d’urgenza all’ospedale San Carlo, il 37enne è arrivato in codice rosso e in prognosi riservato. Ma per fortuna le ferite, pur gravi, non hanno intaccato organi vitali. Ai medici e poi alla polizia ha raccontato la dinamica della violenta aggressione, fornendo anche le generalità dell’aggressore. E da quel momento è partita la caccia all’uomo.

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Dopo l’aggressione, il 29enne si era letteralmente volatilizzato. Quando la Procura di Milano, su richiesta del commissariato Lorenteggio, ha ottenuto l’ordinanza di custodia cautelare dal gip (datata 10 aprile), era già chiaro agli inquirenti che l’uomo aveva lasciato l’Italia.

Caccia all’uomo

Le indagini si sono concentrate sull’area mediterranea e, in particolare, sulla Spagna: contatti, movimenti sospetti, possibili agganci familiari portavano glo inquirenti verso una pista ben preciso. E proprio qui, in territorio spagnolo, il fuggitivo è stato infine individuato e arrestato il 15 luglio scorso, grazie all’attivazione di un mandato d’arresto europeo.

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In queste ore si stanno completando le procedure per l’estradizione verso l’Italia, dove dovrà rispondere dell’accusa di tentato omicidio aggravato.

Un contesto di convivenza fragile

Secondo le prime ricostruzioni, l’aggressione sarebbe avvenuta all’improvviso, ma senza segnali pregressi evidenti. Le tensioni tra i coinquilini non erano mai emerse in precedenza in modo preoccupante. Si trattava di un appartamento condiviso tra cittadini marocchini, tutti regolarmente presenti in Italia. Nessuna lite nota, nessuna denuncia pregressa, nessun allarme: solo quella scena di violenza brutale che ha lasciato un uomo in fin di vita e un altro in fuga per mesi.

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Resta da chiarire se vi fossero motivi personali, economici o psicologici dietro l’aggressione. Gli inquirenti sono ora al lavoro per ricostruire con precisione il contesto della vicenda, anche attraverso le testimonianze degli altri occupanti dell’appartamento e le prove acquisite in fase investigativa.

Le indagini proseguono

L’arresto del 29enne in Spagna rappresenta un passo fondamentale nel percorso verso la giustizia. Ma la vicenda non è ancora chiusa. Sarà infatti l’estradizione e l’eventuale processo a fare luce pienamente sulla dinamica e sulle responsabilità del gesto. L’uomo, che al momento non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali, dovrà ora difendersi in un procedimento penale che si preannuncia complesso.