Sui casi di abusi avvenuti in un asilo nel milanese il giudice per le indagini preliminari Luca Milani ha convalidato l’arresto del maestro perché ritenuto, tra le altre cose, “Pericoloso”. Le motivazioni della convalida del fermo
Secondo le indagini seguite dalla polizia locale e coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano, il maestro accusato di aver compiuto atti sessuali su almeno 3 bambine di un asilo nido comunale, è “pericoloso”. Per tali ragioni, il Gip Luca Milani convalida l’arresto in carcere per il 33enne. Stando all’attività investigativa, dietro ai giochi dell’uomo si nascondevano le molestie ai minori con azioni apparentemente innocue. Questa è la verità data dalle immagini delle telecamere di sorveglianze poste all’interno della struttura dopo alcune segnalazioni.
“Gesti che si rivelano come distonici rispetto al contesto ludico e gioioso. Iniziative totalmente estemporanee e prive di logica spiegazione, se non riportate all’ambito della soddisfazione di un bisogno di natura sessuale”. Queste sono le motivazioni evidenziate dal giudice Milani che hanno portato ieri a convalidare l’arresto del maestro d’asilo finito in manette mercoledì scorso, 17 aprile 2024, con l’accusa di aver abusato sessualmente di tre bambine tra i 4 e i 6 anni in una scuola dell’Infanzia comunale alla periferia di Milano.
Il maestro d’asilo, dipendente di una cooperativa esterna, si occupava di sostegno quando gli educatori titolari erano assenti. Incensurato, il 33enne ha dichiarato di aver conseguito una laurea triennale in Scienze dei servizi per l’educazione e la prima infanzia. Il 17 aprile intorno è stato colto in flagranza di reato dai poliziotti del Nucleo tutela donne e minori dopo che due giorni prima, avevano dato il via alle intercettazioni ambientali. Sono bastate poco più di 48 ore per capire la gravità di quanto stava accadendo all’interno dell’asilo nido comunale e che “l’insegnante teneva comportamenti aventi una inequivocabile connotazione sessuale”.
In modo particolare, come si legge dalle motivazioni del gip Luca Milani, “con violenza consistita in atti repentini, mediante abuso della sua autorità e comunque delle condizione di inferiorità fisica e psichica delle alunne, le costringeva e induceva a compiere e subire atti sessuali consistenti in toccamenti, palpeggiamenti e strusciamenti”.
“Un quadro indiziario particolarmente grave a carico dell’indagato, assolutamente pericoloso, incapace di contenere i propri istinti stando agli atti compiuti, con abuso della posizione di educatore”. Nei confronti del maestro, il pubblico ministero Rosaria Stagnaro e il procuratore aggiunto Letizia Mannella avevano chiesto la convalida dell’arresto e la misura della custodia cautelare in carcere. Richiesta che il giudice delle indagini preliminari ha accolto. Così l’uomo è stato subito fermato.
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Secondo gli inquirenti potrebbero esserci altri episodi legati agli abusi sessuali del maestro in almeno altre 2 scuole comunali nella stessa periferia ovest di Milano in cui il 33enne ha prestato servizio dallo scorso dicembre in poi.
Dopo la querela presentata lo scorso 8 marzo dal Direttore dell’Area Servizi dell’Infanzia del Comune di Milano è scattato il procedimento penale. Il Direttore era stato allertato dalla Responsabile di una unità educativa, la quale a sua volta aveva raccolto segnalazioni.
I sospetti sono sorti dopo i racconti fornite dalle bambine ai loro genitori e ad altri insegnanti. Dal sequestro successivo dei dispositivi elettronici e del cellulare del maestro, sono emersi anche video e foto pedopornografici.