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Cronaca

Abedini Libero, l’ingegnere iraniano rientra a Teheran | Polemica a Milano

Mohammad Abedini, l’ingegnere iraniano accusato dagli USA che lo volevano estradare, viene rilasciato dal carcere di Opera, rientra a Teheran grazie a un intervento del ministro Nordio

Partiamo dal fatto, dalla notizia. Mohammad Abedini Najafabadi, l’ingegnere iraniano di 38 anni arrestato lo scorso dicembre all’aeroporto di Malpensa su richiesta degli Stati Uniti, è stato rilasciato dal carcere di Opera ieri.

Una foto social dell’Ingegner Abedini – Credits ANSA (milano.cityrumors.it)

L’ingegnere, del quale gli USA avevano chiesto il fermo e l’estradizione, era accusato di avere fornito droni militari ai pasdaran dell’Iran. Ma appena lasciato il carcere è stato trasferito alla Malpensa da dove è ripartito per Teheran con un volo organizzato dai servizi di intelligence italiani.

Abedini libero, ed è polemica

Un caso che non mancherà di suscitare molte polemiche e che già ieri ha alzato il tono della discussione. Da una parte chi ha ritenuto una scelta “di buon senso” la liberazione di Abedini, soprattutto dopo il ritorno a casa di Cecilia Sala, incarcerata in Iran pochi giorni dopo l’arresto di Abedini e rilasciata dopo tre settimane di cella a Teheran.

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Dall’altra anche chi ha visto in questa liberazione una sorta di genuflessione da parte del nostro paese, coinvolto in una complicata vicenda internazionale.

Abedini libero: le accuse e il rilascio

Gli Stati Uniti accusavano Mohammad Abedini di aver aggirato l’embargo per vendere componenti elettronici a duplice uso civile e militare ai Pasdaran iraniani, sospettati di utilizzare questi materiali per costruire droni militari offensivi. Secondo le autorità americane, uno di questi droni è stato utilizzato in un attacco che ha causato la morte di tre soldati statunitensi in Giordania. Di qui l’indagine che ha portato alla richiesta di estradizione dell’ingegnere.

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Arrestato il 16 dicembre a Malpensa, Abedini era stato detenuto nel carcere di Opera, in attesa di una decisione sulla sua estradizione negli USA. Ieri l’ultimi sviluppo della vicenda. Il ministro Nordio ha esercitato la facoltà di bloccare il trasferimento agli USA, considerando che le accuse non soddisfacevano il principio della doppia incriminazione previsto dal trattato di estradizione tra Italia e Stati Uniti.

“Cessate le condizioni per la detenzione”

In particolare, le condotte imputate ad Abedini non trovavano corrispondenza nell’ordinamento italiano: il supporto ai Pasdaran, classificati dagli USA come organizzazione terroristica, non costituisce reato in Italia. Pertanto, la Corte d’Appello di Milano ha accolto la richiesta di revoca della custodia cautelare e Abedini è stato liberato. Di fatto, così come ufficializzato dai giudici del tribunale di Milano, “sono cessate le condizioni per la detenzione di Abedini”. Che una volta liberato è tornato a casa.

Cecilia Sala e Mohammad Abedini – Credits ANSA (milano.cityrumors.it)

Il ritorno in Iran

Dopo il rilascio, Abedini ha lasciato l’Italia su un volo organizzato dall’AISE, il servizio di intelligence esterna italiano. L’ingegnere è rientrato a Teheran nel pomeriggio di ieri rifiutandosi di commentare e chiedendo riservatezza sulla vicenda.

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Il suo avvocato, Alfredo De Francesco, ha commentato la liberazione con sollievo, ringraziando “tutti coloro che, con discrezione, hanno sostenuto questo percorso”. Secondo il legale, il suo assistito aveva sempre confidato nella giustizia e sperava in una soluzione favorevole del caso.

Abedini e il caso Cecilia Sala

La vicenda di Abedini si è intrecciata con quella di Cecilia Sala, giornalista italiana arrestata in Iran pochi giorni dopo il fermo dell’ingegnere. Sebbene le autorità italiane abbiano negato un collegamento ufficiale tra i due casi, molti analisti ritengono che la liberazione di Sala, avvenuta dopo 21 giorni di detenzione, sia stata influenzata dalla gestione del caso Abedini da parte del governo italiano.

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Con la scarcerazione dell’ingegnere iraniano, le tensioni tra Italia e Iran sembrano essersi allentate. L’episodio rappresenta un esempio significativo di diplomazia silenziosa, capace di ottenere risultati evitando escalation nelle relazioni bilaterali. Il governo di Teheran ieri ha espresso ‘gratitudine e soddisfazione’ per la liberazione di Abedini.

L’avvocato Alfredo De Francesco, il legale di Abedini – Credits ANSA (milano.cityrumors.it)

Le reazioni alla decisione del ministro Nordio

La decisione del ministro Nordio di bloccare l’estradizione di Abedini ha tuttavia suscitato dibattito. Da un lato, ha evitato un possibile scontro diplomatico con l’Iran. Dall’altro ha sollevato perplessità tra alcuni osservatori internazionali, che avrebbero preferito una maggiore collaborazione con gli Stati Uniti. Anche se tutto sembrava essere deciso a priori: forse subito dopo l’incontro tra Giorgia Meloni e Donald Trump, avvenuto pochi giorni prima della liberazione di Cecilia Sala.

La scelta di Nordio si è basata su una valutazione tecnica delle accuse, che non trovavano riscontro nell’ordinamento giuridico italiano. Questo approccio ha permesso di chiudere la questione senza ulteriori complicazioni legali, garantendo al contempo il rispetto dei trattati internazionali.

Stefano Benzi

Sono nato a Genova ma vivo da più di trent'anni a Milano dove da sempre mi occupo di informazione. Sono giornalista professionista dal 1988 con molte esperienze in TV. Ho diretto Eurosport, Sportitalia, lavorato per Sky, Antenna 3 Lombardia. Poi radio (RTL 102.5) e ho scritto per numerose agenzie, quotidiani e innumerevoli siti. Adoro il mio lavoro, continuo a studiarne evoluzione e sviluppi occupandomi di sport, spettacolo, cronaca italiana ed estera. La mia grande passione da sempre è la musica.