Dopo la sparatoria avvenuta in viale Marche a Milano in cui Antonio Abbruzzese, 40enne, è stato gambizzato martedì scorso, spuntano sui social video e immagine dell’aggressore con tanto di nome e cognome
La sparatoria è andata in scena in viale Marche a Milano lo scorso martedì pomeriggio. La vittima è Antonio Abbruzzese, 40enne sinti originario di Torre Annunziata, raggiunto alle gambe da quattro proiettili esplosi da un uomo. Dopo il ricovero in ospedale e un operazione chirurgica, ora il 40enne rimane ricoverato presso l’ospedale Niguarda di Milano.
Intanto, in queste ore sul social TikTok è apparso un video e diversi post del presunto aggressore con tanto di nome e cognome. Un profilo, molto probabilmente creato appositamente per incolpare l’autore della sparatoria. I toni usati e le parole riconducono ad una faida tra famiglie di nomadi, ora al centro dell’inchiesta dei carabinieri della Compagnia Duomo.
Gli investigatori stanno cercando di dare un volto a chi ha sparato in viale Marche quattro colpi di revolver contro il 40enne Antonio Abbruzzese, originario napoletano, ferito alle gambe da un uomo al momento sconosciuto martedì scorso. I filmati apparsi su un profilo social creato da un tale M.B. sembrano indicare il colpevole della sparatoria seppur il contenuto dei post pubblicati su TikTok lascia ipotizzare che sia stato qualcun altro a usare il nome dell’uomo che, pare, sia residente a Cinisello Balsamo.
Il motivo è chiaro, mettere M.B. di proposito nel mirino delle indagini. L’autore del post, in un italiano approssimativo, chiede in modo retorico alle forze dell’ordine se la persona che appare sulla foto sia colui che ha sparato ad Antonio Abbruzzese, accusandolo apertamente con tanto di viso in primo piano.
Mentre, in un altro post, viene ripresa una donna, indicata come la madre dell’aggressore di Abbruzzese. Quel che viene a galla da tali dinamiche social tra fazioni contrapposte di famiglie nomadi tra loro imparentate, è il collegamento con un’altra aggressione a mano armata avvenuta il 6 maggio 2023 sempre a Milano ma in via Cefalù. Il riferimento in questo caso è il ferimento di una 56enne e della nipote di 16 anni per la quale a maggio scorso era stata denunciata una nomade 58enne. “Non è stata lei, è stato sempre il figlio”, è il commento alla foto postata recentemente sul social della donna.
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Sullo stesso profilo social è apparso anche un altro breve video in cui lo stesso M.B. sembra lanciare apertamente una sfida al rivale, vittima dell’aggressione di martedì. Nei 10 secondi di filmato si vedono le quattro dita della mano destra che sembrano indicare i colpi alle gambe.
Non solo, anche le provocazioni: “Uagliò, t’è piaciuto?” e la frase: “Io la galera me la faccio a testa alta, gamba su gamba…” seguita dall’avvertimento di non parlare con le forze dell’ordine.
Nel frattempo, il 40enne sinti Antonio Abbruzzese, ora fuori pericolo all’ospedale Niguarda di Milano, non ha, al momento, rilasciato dettagli utili alle indagini dei carabinieri capitanati dal maggiore Gabriele Lombardo. Il 40enne gambizzato in aggiunta si è anche rifiutato di firmare la denuncia contro ignoti per l’aggressione di cui è stato vittima martedì pomeriggio scorso. Un caso o paura di ripercussioni?