L’aggressione risale al febbraio 2021ma il Tribunale di Brescia si è espresso oggi: Alberto Poli è stato condannato a un anno di carcere
Un anno di reclusione e un risarcimento da novemila euro: sono queste le condanne espresse dal Tribunale di Brescia nei confronti di Alberto Poli, l’ex professore di scuola superiore che, nel 2021, colpì con una mazza da baseball le teste di due studenti. L’aggressione è avvenuta fuori dall’Istituto Scolastico: ecco quali i motivi.
Tutto è accaduto in orario serale. I due studenti, uno di 14 anni e l’altro di 15 anni, avevano lanciato dei petardi nel giardino della casa del professore e lui aveva reagito violentemente, colpendoli in testa con una mazza da baseball. I medici, che visitarono e presero in cura il 14enne a causa dei colpi subiti, hanno parlato di ben 23 ferite: oggi il Tribunale si è espresso.
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Cos’era successo
La sera del 14 febbraio 2021, i due studenti del professore Poli si erano recati fuori da casa sua e avevano iniziato a lanciare dei petardi in casa. Alcuni, però, erano finiti nel giardino della sua abitazione, che il professore condivideva con la sua famiglia. Una volta visti i due studenti fuori casa ed individuati come responsabili della bravata, Poli era andato su tutte le furie ed era uscito armato di mazza da baseball. Inseguiti per qualche metro, gli studenti sono quindi stati braccati dal docente e sono stati caricati di mazzate.
Il 15enne riportò ferite guarite poi in qualche settimana mentre il 14enne subì conseguenze alle mani, al polso e alle spalle, nonché una sindrome da stress post traumatico e una ferita in testa che ha necessitato 20 punti di sutura e a causa della quale ha dovuto dire per sempre addio al calcio.
L’accusa e la difesa
Il professore ha sempre negato di essere uscito di casa armato e ha sempre sostenuto di aver completamente perso il controllo a causa della paura: a suo dire, infatti, i due studenti minacciavano di dare fuoco alla sua abitazione. Assistito dall’avvocato Luca Broli, prima della sentenza emessa dal Tribunale di Brescia aveva chiesto scusa alle famiglie dei due ragazzi e aveva offerto loro un risarcimento.
Una delle due famiglie ha accettato, ritirando la costituzione di parte civile mentre l’altra ha rifiutato l’offerta del risarcimento ed ha proseguito con la denuncia. La corte, quindi, si è espressa: è condannato a un anno di reclusione, che per l’indulto non lo farà andare in carcere, e al risarcimento di 9mila euro.