Femminicidio a Brescia: la vittima aveva 49 anni

Non c’è pace per le donne e la cronaca deve registrare l’ultimo, brutale caso di femminicidio perpetrato a Castegnato, in provincia di Brescia. La vittima si chiamava Elena Casanova e aveva 49 anni.

Come spesso accade per questi casi di cronaca nera, all’origine c’è una relazione che si chiude e un uomo, in questa caso Ezio Galesi, di 10 anni più grande della vittima, che non accetta questa decisione e inizia a perseguitare la ex

Scritte sui muri per farle capire che aveva commesso un errore, altre in cui le rinfacciava il mancato pagamento di lavori fatti in casa sua, messaggi insistenti fino ad arrivare a bucarle le gomme dell’auto. E poi conosceva i suoi movimenti. Quindi sapeva che ieri sera Elena, separata e madre di una ragazza di 17 anni, era in casa da sola perché la figlia era dal padre.
E così ha raggiunto la villetta di via Fiorita e ha aspettato che uscisse. Era a bordo della sua auto quando se lo è ritrovato davanti, con un martello in mano. Le ha spaccato il parabrezza e poi l’ha obbligata a scendere. A quel punto ha iniziato a colpirla.

Le urla di Elena hanno attirato l’attenzione dei vicini si sono precipitati sul posto e si sono trovati di fronte a una scena surreale: il corpo oramai senza vita della vittima e l’assassino seduto proprio lì accanto che fumava una sigaretta con lo sguardo perso nel vuoto. Avrebbe pronunciato solo una frase: “L’ho uccisa io, l’avevo detto e l’ho fatto. Ero stufo”. Poi il silenzio fino all’arrivo dei Carabinieri che lo hanno arrestato con l’accusa di omicidio volontario aggravato.

La vittima di questo femminicidio lavorava come operaia all’Iveco di Brescia ed era conosciuta per il suo impegno ambientale. Solo la sera prima aveva postato sul suo profilo Instagram una frase di Chaplin: “La macchina dell’abbondanza ci ha dato povertà. La scienza ci ha trasformato in cinici, l’avidità ci ha resi duri e cattivi. Pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchinari, ci serve umanità. Più che abilità, ci serve bontà e gentilezza. Senza queste qualità, la vita è violenza e tutto è perduto”.

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