Milano dedica un giardino a Paolo Scrofani, morto in servizio nel 2002

Una cerimonia che si è tenuta alla presenza del sindaco Giuseppe Sala e del capo della polizia Franco Gabrielli ha dedicato i giardini di via Cermenate a Paolo Scrofani.
Prima della scoperta della targa era stata celebrata una messa presieduta dal cardinale Mario Delpini nella vicina chiesa dei Quattro Evangelisti.

Il 28 giugno 2002, Scrofani all’epoca dirigente del Commissariato di Porta Ticinese si trovava in via Giovanni da Cermenate 64 nonostante non fosse in servizio. All’interno di un palazzo Aler, un uomo, pregiudicato aveva ricevuto un avviso di sfratto. Per opporsi, si era barricato in casa minacciando di farsi esplodere. Scrofani, dopo aver fatto uscire gli altri inquilini dallo stabile, era impegnato nella mediazione quando è stato investito dalla violenta esplosione dell’appartamento che, nel frattempo, si era saturato di gas.
Scrofani ne riportò gravi traumi e morì in ospedale il giorno seguente. Aveva 40 anni. Lasciava la moglie, anche lei funzionario di Polizia e una figlia di 12 anni.
Altre 22 persone, tra agenti, vigili del Fuoco e civili rimasero ferite dall’esplosione.

Al termine della cerimonia Gabrielli ha commentato: “Noi esistiamo solo perché siamo al servizio della comunità. Paolo ci ha indicato una strada e il modo di percorrerla: senza paura, senza ripensamenti e senza calcolo”.   
Il portavoce dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia Girolamo Lacquaniti ha aggiunto: “Il collega Paolo Scrofani è morto durante una delle azioni tipiche di chi fa il funzionario di Polizia: tentare di portare pacifica convivenza. Una azione che oggi quotidianamente svolgono i funzionari di Polizia, sempre più coinvolti in contesti caratterizzati da tensioni e conflitti anche in ambiti di controversie tra privati”.

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