Consiglio Regionale: le parole di Fontana sull’inchiesta che lo vede coinvolto

Attilio Fontana è stato di recente iscritto nel registro degli indagati a seguito dell’inchiesta sulla fornitura di camici monouso alla Regione da parte dell’azienda Dama Spa di cui è titolare Andrea Dini, suo cognato. La fornitura, del valore di oltre cinquecentomila euro, è stata poi trasformata in una donazione.
Questa mattina il Governatore è intervenuto per più di un’ora davanti al Consiglio Regionale per spiegare le sue ragioni. Ha iniziato con una lunga parte introduttiva che ha ripercorso le diverse fasi dell’emergenza sanitaria in Lombardia.
Tra i punti toccati dal discorso ci sono stati la mancata istituzione della zona rossa nella bergamasca, le difficoltà nel reperire i dispositivi di protezione per i medici, la decisione di costruire l’ospedale in Fiera Milano per alleggerire le altre terapie intensive e il lavoro della centrale di acquisto regionale Aria, che ha affermato essere improntato alla massima trasparenza e correttezza.
È stato a partire da questo punto che il suo discorso si è spostato sulla vicenda che lo vede coinvolto.
Fontana ha quindi affermato che le forniture per la Regione sono arrivate da più aziende. Per tutte, sono state adottate le stesse procedure di negoziazione imposte dal Governo per l’emergenza.
Ha saputo che tra i fornitori c’era anche l’azienda del cognato solo il 12 maggio. A questo punto, sarebbe stato lui a fare pressione su di lui affinché rinunciasse al pagamento della fornitura.
Fontana ha così sottolineato che non c’è stato nessun trattamento di favore e che: “[…] Non tollero dubbi sulla mia integrità e su quella dei miei familiari. Durante l’emergenza la Regione ha rendicontato ogni euro speso”. Per poi concludere dicendo “[…] L’emergenza Covid è stata uno tsunami per la Lombardia. Sono convinto che alla fine la verità verrà a galla”.
L’intervento del Governatore è stato più volte interrotto dagli applausi della maggioranza di centro destra che lo sostiene.
Per quanto riguarda l’opposizione, si sono fatti sentire il Movimento Cinque Stelle con il capogruppo Massimo De Rosa che annunciato una mozione di sfiducia per chiedere le dimissioni di Fontana e il radicale Michele Usuelli che intende chiedere le sue dimissioni per l’intera gestione dell’emergenza sanitaria.

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