C’erano tanti volti noti del mondo del calcio, giocatori di oggi come Donnarumma o Conti e il tecnico Luciano Spalletti, ma anche vecchie glorie come Mazzola, Rivera, Bergomi, Massaro, più il commissario della Lega Serie A, Carlo Tavecchio, e il direttore sportivo della Fiorentina, Pantaleo Corvino. Tutti in silenzio, in segno di rispetto, al binario 21.
E’ lì che a Milano è stato posto il Memoriale della Shoah, dentro la stazione centrale, dove è stato posto uno dei vagoni che venivano usati per le deportazioni e sono state piazzate delle lapidi che riportano i viaggi della vergogna, dal capoluogo lombardo fino ai luoghi dello sterminio, Auschwitz e non solo.
“E’ fondamentale non dimenticare quanto accaduto – dice Luciano Spalletti – Una società in cui si sceglie di comunicare attraverso l’odio non ha alcun futuro. Quello che abbiamo visto oggi è stato fatto da mostri, che rimarranno schiacciati dal loro stesso odio”.