Milan, Gerry Cardinale piazza il colpaccio: il numero uno dei rossoneri chiude la fusione con Paramount. Respirano anche le casse societarie.
Milan, Cardinale vuole pensare in grande. Lo fa già con il suo impero economico, la stessa mentalità intende applicarla nella gestione del Diavolo. L’uomo d’affari non ha digerito l’ultima stagione rossonera: si aspettava qualcosa di più in Europa. Non è accaduto e per questo Pioli ha preso la via d’uscita da Milanello, ora tocca a Fonseca.
La certezza, però, è che la società Milan ha finito la pazienza. L’obiettivo è far bene da subito, senza aspettare un altro anno di assestamento. Non sarà facile con il portoghese in panchina e non per le voci che circolano sul tecnico, ma perchè mettere insieme una squadra funzionale non è semplice.
Motivo in più per cui, con l’obiettivo di bruciare le tappe, Cardinale ha unito RedBird e SkyDance – le sue società di riferimento – con Paramount. Colosso dell’intrattenimento ed ex sponsor dei nerazzurri. La “beffa” ai cugini, stavolta, è doppia: il motivo non è soltanto legato all’accordo, ma anche alla fusione stessa.
I due nuclei affaristici racchiudono un potenziale enorme: basti pensare che Paramount, oltre al cinema e l’intrattenimento, aveva l’esclusiva dei diritti americani per la Serie A. In altre parole: chi voleva vedere le squadre italiane sul territorio americano doveva passare per loro. Una scelta obbligata che ha rappresentato, per il team d’impresa, un rischio calcolato non indifferente con almeno il triplo degli introiti.
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Ora la fusione con Cardinale serve a ridurre il debito della società di trasmissione grazie all’introito di 1,5 miliardi. Il colosso, tuttavia, ne vale 8. Numeri che andranno anche a rafforzare il mercato rossonero dopo una prima fase di studio. Cardinale si ingrandisce e cerca di espandere anche la visione rossonera. Fonseca è ai piedi di un progetto in espansione. Se voleva le motivazioni, sono arrivate dalla Borsa Internazionale. I rossoneri sono pronti a sbaragliare la concorrenza. Almeno nel calcio. Al resto deve pensarci il campo.