Le speranze nate dalla vittoria della settimana scorsa contro il Barcellona erano già state incrinate dalle netta sconfitta di Sassari, dove Milano non era mai realmente entrata in partita. Eppure l’Olimpia era partita per Israele con un obiettivo chiaro: conquistare la prima vittoria anche in trasferta in Eurolega. E’ invece arrivata una preoccupante sconfitta.
Preoccupante perché nata dall’apatia e non certo dai limiti tecnici della squadra, che potrebbe tranquillamente affrontare, e superare, il Maccabi Tel Aviv.
Gli israeliani tra l’altro non hanno fatto una grande partita, si sono limitati a non sbagliare e a capitalizzare palloni e momenti buoni. L’Olimpia invece sembra non essere più in grado di costruire un serio gioco d’attacco (come si era già visto a Sassari). Ieri sera anche Theodore, spesso salvatore di situazioni complicate, è stato assente e tra tutti ha brillato il solo Gudaitis.
Milano è rimasta in qualche modo in partita per i primi due quarti, ma già al terzo finiva sotto 60-40 e il discorso vittoria era chiuso. Il punteggio finale, 79-68, in questo caso non è specchio fedele: la sconfitta dei milanesi è stata decisamente più netta e più per demeriti propri che per meriti altrui.