La Corte d’appello di Milano ha dato ragione alla Regione Lombardia riguardo alla delibera che vieta l’ingresso in luoghi pubblici alle donne a volto coperto. Dopo la delibera, infatti, l”Associazione degli studi Giuridici sull’Immigrazione, gli Avvocati per Niente Onlus, l’Associazione Volontaria di Assistenza sociosanitaria e per i diritti dei Cittadini stranieri, Rom e sinti e la Fondazione Guido Piccini per i Diritti dell’Uomo Onlus avevano chiesto un diverso pronunciamento, ma la Corte ha dato ragione a quanto già deciso in primo grado il 20 aprile 2017.
“Il divieto di ingresso a volto coperto posto nella delibera appare giustificato e ragionevole alla luce della esigenza di identificare coloro che accedono nelle strutture indicate – si legge nel dispositivo -, poiché si tratta di luoghi pubblici, con elevato numero di persone che quotidianamente vi accedono per usufruire di servizi; pertanto è del tutto ragionevole e giustificato consentire la possibilità di identificare i predetti fruitori dei servizi”.