Dalla regione Lombardia l’ultima trovata per cercare di smaltire le lunghe liste d’attesa nelle strutture sanitarie sia pubbliche che private riguarda la “punizione” ai pazienti che non si presentano all’appuntamento fissato
Dal Pirellone arriva la stretta sulle liste d’attesa nella sanità pubblica e privata. A breve i pazienti che non si presenteranno il giorno dell’appuntamento fissato negli ospedali o strutture private convenzionate per effettuare un esame o una visita medica con una disdetta giustificata dovranno pagare il ticket.
La somma verrà richiesta anche a tutti quelli che hanno diritto all’esenzione. Così, secondo quanto comunicato dall’assessore regionale Welfare della regione Lombardia, Guido Bertolaso, si ha una notevole riduzione delle liste d’attesa.
Come riporta stamani anche MilanoToday, l’assessore al Welfare della regione Lombardia, Guido Bertolaso, ha detto in merito alla recente iniziativa riguardante lo smaltimento delle liste d’attesa nella sanità: “In Lombardia grazie all’intenso lavoro di recall messo in campo dalle nostre strutture e dal call center regionale, siamo riusciti a ridurre il cosiddetto ‘no show’ al 10% rispetto al quasi 20% che avevamo registrato lo scorso anno”.
“Si tratta di un risultato importante raggiunto anche con attività di sensibilizzazione verso i cittadini. Per arrivare a ridurre maggiormente il fenomeno possiamo ora utilizzare lo strumento dissuasivo della legge che prevede il pagamento del ticket della prestazione non annullata anche per chi usufruisce di una esenzione, la maggioranza dei pazienti”.
In fine Bertolaso ha chiarito: “Il rispetto verso gli altri deve essere garantito: in caso io non possa andare a fare la visita o l’esame devo provvedere ad annullare l’appuntamento di modo che qualcun altro possa usufruirne, se invece non mi presento pago il ticket. Non si tratta di una “sanzione” ma di una richiesta di assunzione di responsabilità”.
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La Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia, ha inviato una nota a riguardo ai vertici delle Ats, delle Asst e degli Irccs, dove viene chiesto a tutte le aziende sanitarie di divulgare le procedure di “sanzione” anche ai cittadini esenti dal pagamento del ticket.
Se questi non si presentano all’appuntamento fissato nelle struttura sanitaria pubblica o privata senza aver prima disdetto il suddetto appuntamento con una giusta motivazione, dovranno anch’essi corrispondere la quota di partecipazione, “salvi i casi di forza maggiore o impossibilità sopravvenuta”.
La cancellazione dell’appuntamento deve avvenire almeno due giorni lavorativi prima della data fissata, e può avvenire anche da remoto. Questo modus operandi permetterà di ottimizzare le agende di prenotazione e migliorare così la disponibilità delle risorse per chi ne ha veramente bisogno.