La mostra, già approdata al Victoria and Albert Museum di Londra, arriva a Milano dal 2 dicembre fino al 4 aprile negli spazi della Fabbrica del Vapore.
You Say You Want a Revolution? prende in esami gli anni 1966-1970, quelli dell’idealismo ottimistico diffuso dalla cultura giovanile, convinta di poter cambiare il mondo. La mostra esplora temi emersi negli anni sessanta e tuttora dominanti nella scena contemporanea – ambientalismo, globalizzazione, individualismo e cultura di massa – ponendosi l’interrogativo: “E adesso dove andiamo?”.
Sono gli anni che hanno scardinato le basi della società postbellica, plasmando in maniera innegabile il nostro stile di vita attuale.
Quei 1826 giorni vengono raccontati in mostra attraverso oltre 500 oggetti-testimonianze di momenti, vite eccezionali, canzoni che hanno segnato la storia, abiti che hanno fatto tendenza (e scandalo), film indimenticabili, attimi che potremo rivivere.
Un viaggio che ripercorre gli ambiti in cui le rivoluzioni di quegli anni ebbero luogo: la moda, la musica, le droghe, i locali e la controcultura; i diritti umani e le proteste di strada; il consumismo; i festival; le comunità alternative.
Da Carnaby Street a Londra agli hippy di Haight-Ashbury, dall’innovazione tecnologica della Bay Area alle proteste del maggio francese, dalle comuni sparse in tutta l’America ai festival di Woodstock e dell’Isola di Wight, questi anni furono caratterizzati da un idealismo ottimista che spingeva le persone a far fronte comune per sovvertire le strutture di potere in ogni sfera della società.
Una riflessione infine su quante di esse hanno prodotto un cambiamento reale e duraturo e quante invece sono andate perdute nei decenni successivi.
Questa non è dunque una mostra su un periodo storico, una moda, una città, uno stile o un genere musicale.
Questa è una mostra su una delle cose più fragili ed allo stesso tempo più resilienti e durature che esistano sulla faccia di questo pianeta: un’idea. L’idea di Rivoluzione.