I conducenti delle vetture bianche le hanno lasciate parcheggiate davanti alla Stazione centrale, si è creato il caos tra turisti e milanesi
Milano si ferma all’istante. E quando succede così, all’improvviso si scatena il caos anche perché la città è abbastanza frenetica e davanti a una cosa del genere si scatena il panico, soprattutto per chi si muove in città con il taxi. Ma non c’erano e non lo sapeva nessuno.

Erano cento i taxi paralizzati in fila e con il conducente “fantasma“, ovvero non c’erano nessuno alla guida e davanti al volante. Erano parcheggiati, senza che nessuno potesse fare nulla per rimuoverli. Tutti i taxi davanti alla Stazione Centrale, all’ora di pranzo. Un caos vero anche perché, per il Sindaco Sala, e non solo, sono un’immagine pesante, soprattutto all’apertura delle Olimpiadi. Sia mai che succeda durante, l’immagine sarebbe devastante in tutto il mondo.
Ma non è escluso che non accada, soprattutto se non si dovesse trovare un accordo. Tutte le auto sono in fila, rigorosamente e volutamente vuote. Porte chiuse, motori spenti. I turisti sono tanti, appena arrivati alla Stazione e non sanno cosa fare con i loro trolley che si fermano all’istante. E Milano, nel punto in cui dovrebbe muoversi di più, resta ferma. Impiantata.
Protesta contro gli Ncc e i 5000 Uber per i Giochi
La protesta parte dalla Stazione Centrale, e poi direttamente in Duomo, punto strategico della città e dei taxi. Altro caos. Mentre i veicoli sono fermi, i conducenti di taxi e Ncc si ritrovano insieme davanti a Palazzo Marino. Occupano la piazza con i cartelli: “Milano-Cortina, abusivi più di prima” e rendono visibile la protesta.
I tassisti hanno dei punti chiari sulle loro richieste al Comune e anche al Governo anche perché sono piuttosto circostanziate come l’altro numero di licenze che Palazzo Marino vuole quasi raddoppiare, anche perché il nodo, dicono i tassisti di Milano (ma non solo) non è la quantità ma la distribuzione e per questo non è necessario “aggiungere licenze alla cieca“.

Il secondo punto guarda alle Olimpiadi e a una soluzione che i conducenti definiscono praticabile subito: la doppia guida. Un solo taxi, una sola licenza, due autisti. Stessa macchina, servizio continuativo. «Così si aumenta l’offerta senza gonfiare il sistema», spiegano. Eddy Sciuto guida da otto anni. «Sto ipotecando casa. Con turni rigidi e costi fissi, la doppia guida allo stesso taxi ci permetterebbe di reggere».
Il terzo fronte è quello più duro: i 5.000 Uber annunciati per i Giochi. Taxi e Ncc contestano la scelta alla radice. «Sono vetture da fuori Milano e provincia», dicono. «E non avrebbero diritto a stazionare». Il richiamo è alle regole di un settore tutelato: tariffe amministrate, obbligo di servizio, turnazioni. «Gli Ncc nascono come auto di rimessa», spiegano. «Partono e rientrano in sede. Portare migliaia di auto da fuori significa forzare il perimetro».





