Il Comune di Milano ha deciso di istituire il registro delle biciclette, una piattaforma unica accessibile a cittadini, Forze dell’Ordine e manutentori appositamente selezionati, per la tutela dei mezzi in circolazione.
La sperimentazione sulla piattaforma online è in fase di sperimentazione mentre la previsione è di far partire il tutto dal mese di aprile.
Tuttavia, per poter accedere al registro, è necessario che la bici sia dotata di una marcatura o punzonatura apposita che le assegni un numero identificativo univoco. Questa operazione, indispensabile per accedere al futuro registro, va fatta presso un soggetto autorizzato dal Comune.
L’abilitazione, infatti, è stata concessa da un’apposita commissione solo a tre soggetti dopo che il Comune aveva indetto un bando a febbraio dello scorso anno.
Terminata questa operazione si accede alla piattaforma online con identità Spid o con un profilo completo che dà accesso al fascicolo del cittadino. Quindi si inseriscono la foto e i dati della propria bicicletta comprensivi di marca, modello e colori.
Completata la registrazione, si riceverà un voucher con un codice che andrà validato recandosi, di nuovo, dal marcatore.
Fin qui le buone intenzioni che, tuttavia, stanno facendo emergere diversi gradi di perplessità tra le associazioni e gli addetti ai lavori.
Secondo Davide Maggi di Assobici: “La questione dei furti, che denunciamo da anni, va affrontata in maniera completa, innanzitutto creando una rete con i negozianti, primo punto di contatto con i ciclisti e sensibilizzando i cittadini sul corretto utilizzo delle catene, per esempio, e sulle denunce”.
“Sono ancora troppo pochi coloro che denunciano – ha aggiunto Guia Biscaro, presidente di Fiab Milano Ciclobby – e meno si denuncia più si ruba e più si ruba meno la gente utilizza la bici”.
Per Marco Mazzei di Milano Bicycle Coalition, uno dei marcatori autorizzati: “Il rischio che all’attivazione del registro si formino le code di persone davanti ai rivenditori per farsi marcare la bici o anche solo per chiedere informazioni è molto alto. Serve una comunicazione ai cittadini per scaglionare le richieste.
Puntiamo a schedare tutte le bici dei milanesi entro un anno, ma serve organizzazione e il Comune in questo senso deve aiutarci”.