Oliviero Toscani, il fotografo ha parlato della propria condizione terminale a causa dell’amiloidosi. L’uomo riflette sul fine vita.
La malattia di Oliviero Toscani è incurabile. Almeno per il momento. Ne ha parlato lo stesso fotografo in una lunga intervista concessa al Corriere della Sera. Al momento sta facendo una cura, ma non è dato sapere quali effetti possa causare. Quindi le speranze sono, momentaneamente, ridotte al minimo.
Toscani affronta ogni situazione con consapevolezza: sta facendo il massimo, ma questo potrebbe non bastare. Allora si ritrova a tirare le somme della propria vita. È sempre stato libero, concetto che sottolinea a più riprese, e libero vuole continuare ad essere. All’interno della confessione al Corriere della Sera, il celebre fotografo paventa l’ipotesi di chiamare Marco Cappato.
Toscani torna a parlare del fine vita
Rappresentante dell’Associazione Luca Coscioni che ha aiutato tante personalità a fare il grande viaggio: agevolare la dipartita a causa di eccessive sofferenze per una situazione che si dovrà verificare comunque. Toscani non vuole soffrire più del dovuto. Il concetto è chiaro e chiamare in causa Cappato ha aiutato ulteriormente a riflettere su un argomento esistente, ma ancora fortemente controverso.
Il dibattito resta acceso: favorevoli, contrari e astenuti su questo tipo di scelta. Nel frattempo chi vuole essere aiutato a morire deve farlo fuori dai confini italiani. Significa organizzare un ultimo viaggio in tutti i sensi: spendere ulteriori soldi, che a Toscani non mancano, ma non sono tutti nella stessa condizione del fotografo che dice “Non ho mai avuto un contratto, né preso stipendio fisso”.
La posizione dell’Associazione Luca Coscioni
Ora qualche soddisfazione se l’è tolta, anche economicamente. Resta la parte più importante, però, in questa discussione. Il passo tra il dire e il fare: quella di Toscani è (ancora) una volontà ipotetica. Sta pensando al fine vita, ma le procedure per compierlo davvero non le ha ancora attivate.
Precisazione doverosa, che non implica alcun obbligo, ma prevede una chiarezza necessaria, da parte di Filomena Gallo. Legale dell’Associazione Luca Coscioni. La donna precisa: “Toscani e Cappato sono amici, ma non c’è stata ancora nessuna chiamata effettiva per attivare quest’atto di disobbedienza civile”.
“Nessuna richiesta a Cappato”
Va ricordato che Cappato, al termine di ogni viaggio che compie con i suoi assistiti, poi si autodenuncia. L’eutanasia – in Italia – non è ancora accettata totalmente. Quindi ci sono dei passi da fare che implicano anche diatribe di tipo legale. Non è una procedura immediata.
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Per questo l’Associazione Luca Coscioni mette ordine in questa vicenda. Data anche l’importanza, e il blasone, di Oliviero Toscani. Gallo – legale dell’Associazione – ringrazia comunque il fotografo: “Aiuta a parlare e far riflettere riguardo una situazione che oramai coinvolge sempre più persone”. La tematica, dunque, rimane ancora aperta. Così come il futuro di Toscani.