La Nazionale Italiana torna a casa: gli azzurri atterrano a Milano Malpensa fra desolazione e malinconia. L’arrivo dei giocatori.
Tutta un’altra atmosfera rispetto a Euro 2020, il ritorno a casa stavolta è amaro. La conferenza stampa nella mattinata, poi la corsa agli armadietti per chiudere tutto e se possibile lasciarsi il peggio alle spalle. Avanti con Spalletti e Gravina, questa l’unica certezza in una giornata che malinconica è dire poco.
Se fosse possibile, gli azzurri vorrebbero premere il tasto reset: ripartire da zero. Lo ha detto Spalletti in conferenza stampa dopo la magra figura con la Svizzera. Una sconfitta che pesa, ma non può abbattere le ambizioni di una Nazionale che deve ricostruirsi. Lo farà un po’ alla volta, per il momento testa bassa e riflessione.
Malpensa deserta, all’arrivo a Milano, qualche tifoso incrocia lo sguardo perso dei calciatori. Vola qualche insulto, ci sta anche questo. Senza esagerare, inutile accanirsi su un destino beffardo. I calciatori residenti al nord scendono a Malpensa alle ore 18.30. Rompete le righe anche di Spalletti.
Ora tutti in vacanza, ma divertirsi adesso è difficile. Persino per chi è giovane e pieno di vita come i calciatori azzurri. Quell’aeroporto il segno finale di una disfatta. Unica consolazione nella certezza di avere un futuro da gestire. Possibilmente meglio di quanto fatto finora, perchè Milano e Malpensa non si spostano.
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Stanno lì e attendono una rivincita, ma più che altro una rivalsa. Tornare a prendere l’aereo per festeggiare, magari, senza bisogno di leccarsi le ferite. Perdere fa parte del destino e dello sport, ma bisogna anche saperlo fare. L’Italia a Berlino ha perso male e oggi torna a Malpensa con più dubbi che certezze. Spalletti va avanti, ma bisogna trovare la strada giusta. Affinchè i prossimi viaggi non siano così turbolenti, in tutti i sensi.