Dal 1° gennaio 2025 a Milano scattano le nuove regole anti smog: vietato fumare all’aperto se non si è ad almeno 10 metri di distanza da altre persone. Multe salate per i trasgressori
Già dal 2021 a Milano parchi, fermate dei mezzi pubblici e vicinanze dei centri sportivi erano state interdette al fumo. Ora sta arrivando una nuova disposizione in città riguardo il fumo: ovvero sarà fatto divieto di fumare all’aperto a meno che non ci si trovi a 10 metri di distanza da un’altra persona.
Dal 1° gennaio del prossimo anno il bando al tabacco si estende a tutte le aree pubbliche. Rimane concessa solo la “bionda” in solitaria e a distanza di sicurezza. Per chi non rispetta le norme sono previste sanzioni che vanno dai 40 ai 140 euro.
Il provvedimento che vieta il fumo all’aperto in città rientra nel Piano Aria Clima: il programma ideato dal Comune di Milano per diminuire le emissioni di anidride carbonica entro il 2050. Secondo l’inventario Inmer dell’Arpa Lombardia, “il fumo di sigaretta è responsabile del 7% delle emissioni di Pm10 di Milano”. La nuova misura sulla stretta è stata illustrata da Pier Mannuccio Mannucci, ex direttore scientifico del Policlinico in un’intervista a Repubblica Milano:
L’esperto spiega: “Il fumo passivo è nocivo per la salute quanto il fumo attivo. Vietare le sigarette all’aperto è senza dubbio un provvedimento che va nella giusta direzione. C’è uno studio molto interessante condotto qualche anno fa dal professore Roberto Boffi, dell’Istituto dei Tumori. Era stata fatta un’analisi dettagliata sugli effetti del fumo passivo in una zona di Brera, prendendo in considerazione alcune vie frequentate da molta gente all’aperto. In situazioni di questo tipo, dove si fuma nei dehors, c’è una grande quantità di locali e passaggio di persone, i ricercatori dimostrarono che l’inquinamento causato dalle sigarette era pressoché identico a quello causato da un camion posto nelle vicinanze”.
Inoltre, conclude Mannucci: “La sigaretta si somma agli effetti dello smog e li moltiplica. Oltre a problemi cardiovascolari, infarti e ictus, causa i tumori. Nel mondo, secondo le stime, 8-9 milioni di persone l’anno muoiono per gli effetti del fumo. Le iniziative che vietano le sigarette sono molto valide”.
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Le nuove leggi vedono l’opposizione dei Tabaccai che appellandosi al Tar sostengono che i singoli Comuni non abbiano la giusta competenza per decidere in materia. In una nota, come riporta anche Open, spiegano: “Abbiamo impugnato il regolamento perché pensiamo che la disciplina del divieto di fumo nei luoghi pubblici, così come è avvenuto per quelli aperti al pubblico con la legge Sirchia che è una legge dello Stato, debba essere frutto di una valutazione ponderata che tenga conto dei bisogni sottesi e dell’effetto concreto delle misure adottate, ancor meglio se la materia sia lasciata alla valutazione del legislatore nazionale”.
Il Tar respinge il ricorso dei Tabaccai seppur questi ultimi, sostengono che: “La condizione che non vi siano altre persone nel raggio di dieci metri, ad esempio, ci sembra un’ipotesi mal congeniata sotto ogni profilo”.