Milan, le nuove maglie sono in procinto di essere presentate, ma i tifosi non sembrano contenti: il motivo sono i colori.
Il Diavolo veste Milan. Ancora per poco bisognerà aspettare prima che le nuove maglie dei rossoneri siano negli store. Questo è il periodo dell’anno in cui, mancando le partite, c’è spazio per pensare ad altro. Dal calciomercato al glamour delle maglie e, magari, le casse societarie respirano un po’.
Grande lavoro, nelle ultime stagioni, ha fatto la Puma che sembra aver rimpinguato non poco le casse del Diavolo. Anche sul piano dello stile i rossoneri sembrano essere stati sempre accontentati. Le maglie sono sempre andate a ruba, ma quella che verrà potrebbe essere la prima stagione in controtendenza.
Le maglie non piacciono: o meglio quella classica rossonera sembra essere stata accettata di buon grado, sebbene sia meno di impatto rispetto a quelle degli anni precedenti. A creare qualche problema è il kit da trasferta. La terza maglia del Diavolo parrebbe essere stata completamente stravolta. I colori sono grigio e azzurro.
Un mix che non piace ai tifosi: dove non arriva il gusto glam, ci pensa la tradizione. I colori societari sono sempre stati il rosso e il nero. Di questi, sulla terza maglia, non c’è traccia. Si tratta soltanto di una anticipazione, ma la situazione sembra non essere gestibile sul piano delle vendite. I tifosi non ci stanno e chiedono spiegazioni: i feedback social, finora, sembrano essere tutt’altro che rassicuranti.
Una vera e propria débâcle che dovrà essere fronteggiata con promozioni e iniziative, sperando che la temperatura sul piano emozionale possa placarsi. Le premesse sembrano essere tutt’altro che buone. La piazza, nello specifico, comincia a stancarsi: i supporter si aspettano un mercato all’altezza (ancora ai blocchi di partenza) dopo il cambio di allenatore per cui molti sostenitori (quasi la gran parte) sono scettici. Ora anche la questione delle maglie. Il Diavolo è all’inferno, ma le fiamme stavolta bruciano più forte. La rabbia (di molti) dovrà diventare ardore. Questa la vera impresa di una società in continua evoluzione.