Nell’ambito dell’inchiesta sulla vendita del capannone di Cormano alla Lombardia Film Commission, due dei tre commercialisti agli arresti domiciliari, Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni sono stati convocati dal pm Eugenio Fusco ma si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
L’interrogatorio intendeva accertare la natura della retrocessione di alcune fatture che avrebbero fatto confluire fondi al partito. Questo aspetto era stato accennato, sempre in fase di interrogatorio, dal terzo commercialista indagato, Michele Scillieri, anche lui ai domiciliari. Stando a questa testimonianza, uno degli altri due indagati gli avrebbe anche confermato il fatto.
Nel frattempo, i legali dell’ultima persona iscritta nel registro degli indagati con l’accusa di peculato ed emissione di fatture false, l’imprenditore bergamasco Francesco Barachetti, hanno depositato una memoria difensiva con la richiesta di revoca degli arresti domiciliari.
Anche Barachetti ha scelto di non rispondere alle domande dei magistrati.
L’unico indagato che fin da subito si era mostrato collaborativo con i magistrati è Luca Sostegni, considerato il prestanome della compravendita, e per il quale lo scorso novembre sono stati disposti gli arresti domiciliari dopo un periodo di reclusione a San Vittore.