Milano non ci sta e scende in piazza. La protesta è chiara e i cittadini non ne possono più: il tema è sempre quello ambientale
A Milano la situazione è ancora preoccupante, soprattutto per quanto riguarda la salute dei cittadini. Sebbene le misure anti smog abbiano fatto rientrare l’allarme più estremo in merito ai livelli di PM10 nell’aria, di fatto sono ancora troppe le persone che si lamentano per ciò che respirano e per le conseguenze che tutto quello smog ha sui loro polmoni e quindi sul loro stato di benessere.
Per sottolineare quindi l’emergenza di questa situazione e la necessità che si prendano misure a lungo termine, che riguardino tutti e che diano un miglioramento concreto e durevole nel tempo, i cittadini sono pronti a scendere in piazza. Ecco tutti i dettagli della manifestazione.
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“Vietato respirare!”: appuntamento per il 2 marzo
Appuntamento per le 15 del 2 marzo 2024 in piazza Cairoli: i cittadini e una quarantina di sigle, tra cui movimenti ambientalisti, gruppi politici, reti di comitati e comitati civici, scenderanno in piazza per protestare contro la pessima qualità dell’aria respirata dai milanesi. Ad animarlo il Movimento Beni Comuni, l’associazione Genitori Antismog e Rete Ambiente Lombardia, con la collaborazione di “Facciamo l’appello”.
L’evento è stato pubblicizzato su Facebook e, nella descrizione, gli organizzatori hanno sottolineato come nei mesi di gennaio e di febbraio la città meneghina sia stata caratterizzata da livelli di PM10 molto alti per diverse settimane. “Malgrado la pericolosità di questi fatti, le istituzioni nazionali e locali non hanno preso alcun provvedimento incisivo a riguardo” continuano gli organizzatori. “Mentre cibo e acqua sono oggi a norma di legge, l’aria è ancora ufficialmente fuori legge in Italia, in particolare in Lombardia e ancora di più a Milano“, proseguono.
Urge un cambio di rotta
Gli organizzatori della protesta, quindi, vogliono porre l’attenzione sul fatto che la precisione adottata nei confronti di alcune materie prime come l’acqua non venga applicata allo stesso modo ad altri ambiti, come quello dell’aria. Se dal lavandino esce acqua gialla lo denunciamo e vogliamo che il problema si risolva, così come se acquistiamo alimenti che sono andati a male: ci allarmiamo e non li mangiamo, per la nostra salute.
“Ma se l’aria ci fa tossire e ammalare… ci rassegniamo” continuano. La proposta è quindi quella di partecipare alla manifestazione così che venga favorito un cambio di rotta rapido e sostanziale. ATS Milano, infatti, ha rivelato che in città circa 3mila persone muoiono a causa degli inquinanti del traffico veicolare. Inoltre, si è provato che nelle zone periferiche c’è un’incidenza di morti più elevata: “Ad aggravare la preoccupazione, la notizia di pochi giorni fa della deroga di 10 anni concessa dall’Unione Europea all’Italia per adeguarsi alla direttiva sulla qualità dell’aria nella Pianura Padana, in risposta alla richiesta del governo Meloni“, proseguono gli organizzatori.