Nelle scorse settimane, Luca Sostegni era stato fermato dalla Guardia di finanza mentre tentava di fuggire in Brasile. Su di lui pendevano le accuse di peculato ed estorsione nell’ambito di un’inchiesta che riguardava l’acquisto di un immobile da parte della Lombardia Film Commission.
Nel frattempo, nel carcere di San Vittore dove è detenuto, si è svolto il suo primo interrogatorio. Erano presenti il suo avvocato Giuseppe Alessandro Pennisi e l’aggiunto Eugenio Fusco, che indaga sul caso insieme al pm Stefano Civardi.
Si prevede che sia il primo di una serie di incontri dato che Sostegni si è detto pronto a collaborare per chiarire la sua posizione nella vicenda oltre ai rapporti con gli altri indagati.
L’indagine riguarda anche altri tre commercialisti, Alberto Di Rubba, Andrea Manzoni e Arturo Maria Scillieri, coinvolti a vario titolo nella vendita di un capannone situato a Cormano, nel Milanese, alla Lombardia Film Commission, una fondazione no-profit di cui fanno parte la Regione e il Comune.
L’irregolarità della vicenda stava dunque nella cifra versata, a questo punto, con denaro pubblico. L’importo era esattamente il doppio del valore reale dell’immobile, si parla di ottocentomila euro, con il sospetto che il valore sia stato gonfiato per far beneficiare dell’affare altri soggetti.
Qual era il ruolo di Sostegni? Era il liquidatore della società che ha venduto il capannone all’immobiliare Andromeda che, a sua volta, lo aveva rivenduto alla Lombardia Film Commission.
Per quanto riguarda gli altri indagati, invece, Scilleri era amministratore di un’azienda che aveva quote dell’immobiliare Andromeda mentre Di Rubba era l’ex presidente della fondazione coinvolta.