Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza ha copiato il contenuto del cellulare del governatore Attilio Fontana nell’ambito dell’inchiesta Diasorin-San Matteo di Pavia per l’affidamento dei test sierologici.
Lo stesso provvedimento è stato adottato, su richiesta della Procura di Milano, anche nei confronti di altre 4 persone nell’ambito dell’inchiesta sulla fornitura di camici e altri dispositivi di protezione dalla società Dama Spa alla Regione. Si tratta di Roberta Dini, moglie di Fontana e titolare del 10% della società coinvolta, degli assessori lombardi Davide Caparini e Raffaele Cattaneo e di Giulia Martinelli, responsabile della segreteria del Governatore.
L’acquisizione viene definita “presso terzi” per indicare che i quattro non sono indagati.
Andrea e Roberta Dini si sarebbero scambiati diversi messaggi sulla sorte incerta dell’azienda tessile, in crisi a causa del lockdown e sulla necessità di riconvertire la produzione. Sarebbe stata Roberta Dini a individuare nella produzione di dispositivi di protezione la possibile soluzione al problema.
Cattaneo, invece, avrebbe avuto un duplice ruolo.
Dapprima nel reperimento dei tessuti idonei allo scopo e poi nel controllare l’esito positivo dell’affidamento della commessa da parte di Aria, la centrale acquisti regionale.
L’operazione non riguarda il telefono del Governatore ma coinvolge quello di Dini, dell’ex dg di Aria Filippo Bongiovanni e una funzionaria di Aria. Fontana è coinvolto nella vicenda con l’accusa di frode in pubbliche forniture.
Lo scorso mese di aprile, la Dama aveva ricevuto l’affidamento senza gara per una fornitura di 75 mila camici e di altri dispositivi per il personale medico per un valore di oltre mezzo milione di euro.
La fornitura era poi stata trasformata in una donazione con la conseguente diminuzione del numero dei camici consegnati. In un primo momento si era pensato che Dini avesse rivenduto le eccedenze che poi sono state trovate nel magazzino della Dama in seguito alla perquisizione della Finanza.
A questo punto la Procura affiderà l’incarico a un consulente per selezionare il contenuto di chat e messaggi in base a parole chiave utili all’inchiesta.