Incendio di via Antonini: le indagini e la solidarietà

A distanza di qualche giorno dall’incendio che ha distrutto il grattacielo Torre dei Moro in via Antonini, zona sud di Milano, cominciano a filtrare i primi esiti dell’indagine per disastro colposo avviata dalla Procura di Milano.

Le prime evidenze parlano di 14 appartamenti interamente distrutti sui 58 che componevano l’edificio, di una 20na danneggiati e altrettanti rimasti ancora in buone condizioni ma non accessibili fino a che non saranno completati gli accertamenti sulla stabilità dell’edificio.
L’attenzione degli inquirenti si sta concentrando sul rivestimento esterno dell’edificio che, pare ormai accertato, non era realizzato con materiale ignifugo. Un’ipotesi rafforzata dalle testimonianze dei residenti, per fortuna rimasti illesi, che hanno raccontato della velocità con cui si sono propagate le fiamme spesso usando l’immagine “bruciava come cartone”.

Un’altra criticità che è emersa è legata al funzionamento del sistema antincendio. Le bocchette che lo compongono sarebbero state attive dal 1° al 5° piano, disattivate dal 5° al 10° piano e funzionanti solo in parte tra il 10° e il 18° piano. Sempre secondo i sopralluoghi l’incendio sarebbe partito da un appartamento del 15° piano. Sono ancora al lavoro i tecnici di A2A per verificare anche l’ipotesi del corto circuito.

Per gli abitanti che non potevano contare sull’ospitalità di parenti e amici il Comune ha messo a disposizione delle camere di albergo mentre è già partita la macchina della solidarietà, in primis dal quartiere.
La scuola primaria di via dei Bognetti, a esempio, ha attivato un campus scuola per i bambini delle famiglie che non avevano a chi affidarli.
Per quanti potevano lavorare da casa sono state allestite delle postazioni di smart working. Altre manifestazioni di aiuto si sono concretizzate con la comparsa, ai piedi dell’edificio, di scatoloni contenenti vestiti e quaderni per i più piccoli o anche attraverso l’interesse di alcune aziende private pronte ad andare in aiuto dei tanti che con l’incendio hanno perso tutto.

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