Anche la Giornata della Memoria del 27 gennaio – ricorrenza che rievoca il giorno in cui i soldati dell’Armata Rossa, in avanzata verso Berlino, incontrarono l’orrore del campo di sterminio di Auschwitz – deve piegarsi alle norme per arginare il covid.
I numerosi eventi previsti per questa giornata, che hanno sempre previsto la commemorazione al Binario 21 da cui partivano i treni verso i lager disseminati in Europa, infatti, si svolgeranno sul web.
Tra questi, ci sarà il primo progetto virtuale promosso dal Comitato milanese Pietre d’inciampo in collaborazione con la piattaforma del Comune Milano e con il supporto dell’agenzia Imille e del magazine Ctrl.
Le pietre di inciampo sono dei sampietrini in ottone ideati dall’artista berlinese Gunter Demnig. Ogni pietra riporta il nome, l’anno di nascita, il giorno e il luogo della morte dei deportati che non hanno più fatto ritorno a casa. A ogni celebrazione della Giornata della Memoria, a Milano se ne posano di nuove.
Per quest’anno ne sono previste 31 che porteranno così a 121 le pietre disseminate per tutta la città.
La novità sta nel fatto che la posa reale sarà accompagnata da una virtuale pensata per il popolo dei giovanissimi di Instagram.
La condivisione sarà quindi promossa attraverso le stories del social da parte del sindaco Giuseppe Sala e da altri personaggi che hanno prestato il volto all’iniziativa come Mahmood, Noemi, Elisa, I ministri, Selton, Costantino della Gherardesca, Stefano Boeri, Ghemon e la squadra del Milan.
Nel progetto Instagram History, inoltre, sono state coinvolte anche le scuole superiori Carlo Porta, Galdus, G. Marconi e A. Manzoni.
Gli studenti, che hanno dimostrato negli anni e negli incontri con i sopravvissuti all’Orrore un interesse crescente per la loro testimonianza, si sono impegnati a ricostruire le biografie delle donne e degli uomini che verranno ricordati.
“Con le nuove pose di quest’anno – ha spiegato il presidente del comitato Marco Steiner -, le Pietre d’Inciampo milanesi sono ormai diffuse su tutto il territorio urbano e coinvolgono tutte le componenti della cittadinanza. Sinora riuscivamo a coinvolgere un target di persone oggettivamente di età non giovanissima, persone che condividevano un ricordo. L’utilizzo di Instagram ci permette di condividere una memoria avvicinandoci ai giovani: fa inciampare i giovani in qualcosa che non conoscono: potrebbe svilupparsi un effetto domino!”.