Fernanda Damiano allo Spazio Teatro 89

La nuova stagione di musica classica organizzata dall’auditorium di via Fratelli Zoia 89 di Milano partirà con il concerto della giovanissima Fernanda Damiano.

“È un fenomeno, in possesso di un pianismo notevolissimo. È destinata, ne sono sicuro, ad una brillantissima carriera”. Così Aldo Ciccolini, il grande Maestro dell’Orchestra Filarmonica di Vienna ha commentato il suo talento.

Pochi mesi fa ha vinto un concorso internazionale prestigioso, il Vienna Grand Prize Virtuoso, e lo scorso aprile ha debuttato alla Gläserner Saal del Musikverein, dal quale viene trasmesso ogni anno in mondovisione il Concerto di Capodanno dell’Orchestra Filarmonica di Vienna. Originaria di Taranto, 23 anni, Fernanda Damiano si è diplomata a 17 anni con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore presso il Conservatorio Piccinni di Bari con Cinzia Falco.

Ha conseguito il diploma accademico di II livello presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali “Vittadini” di Pavia con Roberto Paruzzo con 110 e lode e menzione. Attualmente si sta perfezionando all’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola con i maestri Enrico Pace e Riccardo Risaliti, a Pavia con Roberto Paruzzo e a Brescia con Andrea Bonatta. Dal 2017 è docente di pianoforte (corsi pre-accademici) dell’ISSM “Vittadini” di Pavia.

Dopo il suo primo recital solistico all’etá di otto anni, Fernanda a dieci ha debuttato con il Concerto in re maggiore di Haydn al Teatro Impero di Trani. Ha tenuto oltre 50 concerti da solista e con l’orchestra, esibendosi nei principali festival e rassegne musicali. Ha vinto il primo premio assoluto o primo premio in oltre 50 concorsi nazionali e internazionali.

Allo Spazio Teatro 89 gli spettatori potranno ascoltare diversi esempi di come la musica possa poter esprimere i molteplici aspetti del viaggio (dal mito di Ero e Leandro, tradotto in turbinose mareggiate sonore da Franz Liszt, alla scoperta del nuovo mondo nelle Indie Galanti di Rameau), del quale un risvolto interessante è l’evoluzione cosmopolita del linguaggio musicale di autori come Chopin, Rachmaninov e Granados, che svilupparono la loro attività anche al di fuori dei loro Paesi d’origine.

Preziosa la presenza del breve e incantatorio “Wasserklavier” di Luciano Berio, in cui l’elemento liquido è punto di partenza per un’introspezione alla ricerca di reminiscenze del repertorio pianistico, da Schubert a Ravel attraverso Brahms e Debussy.

In programma, inoltre, in prima esecuzione assoluta, “Mabrouk” di Sebastiano Cognolato, brano che commemora, o meglio rievoca attraverso una scrittura pianistica che punta molto sulla gestualità dell’interprete, il “naufragio dei bambini” dell’11 ottobre 2013 in cui perirono, affondando nel Mediterraneo, 268 profughi siriani, dei quali tantissimi ancora in tenera età. Tra questi il piccolo Mabrouk, partorito a bordo e inabissatosi dopo 12 minuti di vita.

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