Un anziano di ottant’anni ha perso la vita per le complicanze di un’infezione da “febbre del Nilo”, una patologia che si trasmette attraverso il morso di una comune zanzara che risulta, a sua volta, già contagiata dal virus.
Nell’ospedale Maggiore della città, dove è avvenuto il decesso, è stato ricoverato anche un settantenne colpito dalla stessa infezione.
Anche lui è stato immediatamente trasferito nel reparto di terapia intensiva. Le sue condizioni sono gradualmente migliorate tanto che, oggi, è già passato al normale reparto di pneumologia e per lui già si parla di riabilitazione.
Gli strascichi dell’infezione gli hanno lasciato un’encefalite e difficoltà respiratorie.
Per la zona intorno a Cremona, già duramente colpita nei mesi scorsi dall’epidemia di coronavirus, non si tratta di casi isolati. Nelle ultime settimane ne sono stati segnalati altri nel lodigiano e nel cremonese.
Nel commentare la notizia a un giornale locale, il primario di Pneumologia dell’ospedale di Cremona, Giancarlo Bosio, ha tenuto a puntualizzare: “Non c’è alcun legame con il Covid, tranne il fatto che anche per quello non c’è cura. Si tratta di un virus che normalmente non crea grandi problemi, ma in un caso su 150 causa malattie neurologiche”.
Fino a oggi, nel nostro paese si sono registrati 22 casi di questa infezione di cui di cui 16 in Lombardia, nella maggior parte dei casi nell’area del lodigiano.