Enrico, il camperista per vocazione che vive nei parcheggi di Milano: alla scoperta di “Sexy Camper”

Enrico a 37 anni cambia vita, o meglio: cambia casa. L’uomo sceglie di dormire in camper e raccontarlo su Instagram. La sua storia.

Enrico, una vita come tante, ma su quattro ruote. Lui è un uomo qualunque: si direbbe il classico lavoratore medio che alla vita ha già chiesto tutto. Sembra avere quel che vuole, ma arriva un punto in cui non basta più. In estate affitta un camper e se ne innamora: non c’era mai stato. Colpo di fulmine, è amore a prima vista.

Enrico camper
Enrico, chi è Sexy Camper (Screenshot Instagram profilo ufficiale-MilanoCityRumors.it)

Così in inverno decide di dormire in camper anche se le vacanze sono finite da un pezzo. La sua comfort zone diventano i parcheggi di Milano: un punto di fuga dalla (sua) realtà per scoprirne un’altra. Continua ad avere un lavoro, una casa e tanti amici. Il camper, però, rappresenta una scintilla all’interno della routine sempre uguale.

Enrico: metà uomo, metà camper

Dormire ogni volta in un posto diverso, con le stelle a portata di mano, lo affascina. Questo (e molto altro) racconta su Instagram. Il suo account – “Sexy Camper” – ha oltre 30mila follower. Tutti impazienti di capire dove dormirà la notte successiva. I suoi racconti ricordano molto quelli di Rocco Papaleo nel film “Basilicata Coast To Coast”.

Camper Enrico
Il 37enne che dorme nei parcheggi di Milano (Screenshot Instagram profilo ufficiale-MilanoCityRumors.it)

Lui ha scelto la Lombardia. Dopo un anno di questo non tornerebbe indietro: “Il camper ti insegna a bastarti” – ha raccontato a Rainews – e in effetti deve fare i conti con tutte le “precarietà” del caso. Non è come una dimora qualsiasi. Il bello, forse, è proprio avere la consapevolezza di poter tornare in ogni momento alla vita di prima e non farlo. Mettersi alla prova ogni volta e soprattutto incontrare gli altri, conoscere gente.

Milano in sosta: com’è vivere nei parcheggi

Quando gli chiedono cosa dicono, Enrico risponde semplicemente: “Tutti quanti mi spronano a continuare, in molti mi confessano che vorrebbero cambiare vita ma non hanno il coraggio di farlo”. Il punto è che una storia come quella del 37enne rappresenta un punto di rottura: restare all’interno delle convenzioni sociali senza però appartenerne appieno.

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Casa sì, lavoro anche, talvolta amici, ma quando il serbatoio è pieno – sia mentalmente che concretamente – fuggire via in camper è la soluzione. La sua “zona franca”, dove non deve spiegare nulla a nessuno. Se non a sé stesso e ai follower che lo seguono. Se vuole. Altrimenti sorseggia il caffè sul tetto del suo camper aspettando la prossima alba: “Io ne ho viste – conclude a Rainews – ma quando ce l’hai così vicino è un’altra cosa”. Forse è proprio una questione di prospettiva: su strada e nella vita. Quella che molti, chi più chi meno, non riescono a vedere più.

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