La donazione di un organo in forma anonima, per gesto di massimo altruismo, viene definita “samaritana” in riferimento alla parabola narrata nel Vangelo. Nel racconto di Cristo un uomo giace lungo la strada in fin di vita e un Samaritano che passa è l’unico a soccorrerlo, a differenza di chi lo aveva preceduto e aveva tirato dritto lasciando lo sventurato ad agonizzare. Si tratta di uno dei massimi insegnamenti del Cristianesimo: l’aiuto disinteressato del prossimo, un concetto così alto e rivoluzionario nella sostanza, in quei tempi come oggi, da trascendere la religione e divenire valore etico assoluto e laico.
Al Policlinico di Milano, per la terza volta dal 2015, si è verificato un caso di estrema e totale solidarietà verso il prossimo, con la donazione di un rene da parte di uno sconosciuto che ha permesso ad un uomo affetto da una grave insufficienza renale di tornare a sperare per la propria vita. Infatti in questi casi il trapianto da un donatore vivo è ovviamente tra le opzioni migliori di cura. La moglie del malato non aveva potuto donare il proprio organo per incompatibilità.
L’intervento è stato eseguito dal team dell’unità Operativa Trapianti di Rene del Policlinico, guidato e diretto dal professor Mariano Ferraresso.