Caporalato nel Nord Italia, sequestri in 120 immobili

La Guardia di Finanza di Pavia, su ordine del Tribunale di Milano, ha eseguito una serie di sequestri tra Milano, Lodi, Brescia, Torino, Genova e altre città in 120 diversi immobili. L’indagine riguarda il presunto caporalato avviato da un imprenditore della logistica, Giancarlo Bolondi, e la società Premium Net, serbatoio di manodopera appaltato dalla Ceva . L’accusa è di frode fiscale, riciclaggio e sfruttamento del lavoro.

I lavoratori stranieri, secondo le indagine, sarebbero stati pagati senza contributi e con stipendio dei Paesi di provenienza, misura che sarebbe stata adottata per una settantina di persone provenienti dalla Romania. Una parte dei compensi veniva fornita in nero, la restante in Ieu (la moneta rumena).

Secondo il comunicato emesso da Ceva Logistic “i fatti relativi all’impiego di personale presso la ‘Città del Libro’ – con contratti di lavoro gestiti per conto della società di subfornitura Premium Net da una società di lavoro temporaneo rumena e pagati in valuta straniera – risalgono all’inizio del 2017. Appresi tali fatti, in merito ai quali la società era totalmente estranea, Ceva ha richiesto a Premium Net di terminare qualsiasi rapporto con tale società. Premium Net ha quindi comunicato a Ceva di aver completamente cessato il ricorso a questa agenzia di lavoro temporanea a partire dal 31 Marzo 2017. Successivamente, in seguito all’indagine del 2018 che ha portato all’arresto dei vertici del consorzio Premium Net, Ceva ha immediatamente interrotto – a partire dal 1° agosto 2018 – qualsiasi rapporto con Premium Net”.

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