Rai nella bufera. La figlia di Alda Merini boccia la fiction tributo alla madre Alda. La donna non risparmia le critiche alla tv di Stato.
Rai sotto la lente d’ingrandimento. Sotto accusa la programmazione. Da quando sono cambiati i vertici il dibattito non è più solo di matrice televisiva. Si parla anche e soprattutto di politica. Alcune nomine sono sembrate, agli analisti e ad alcuni esponenti delle opposizioni, fortemente politicizzate.
Senza contare alcuni ingressi a viale Mazzini, sul piano di personalità e personaggi, che avrebbero contribuito al fallimento di alcuni format. Si veda il cambio in corsa alla conduzione dell’Eredità, ma non è solo questo. Se i programmi in qualche maniera tengono, a tenere banco sono le fiction. Inizia tutto con le polemiche riguardanti “La lunga notte”.
La figlia di Alda Merini boccia la fiction tributo sulla madre: “Poco veritiera”
Fiction che racconta la caduta del Duce. Il riferimento naturalmente è a Benito Mussolini, poi si passa a parlare di Elsa Morante e successivamente ancora di D’Annunzio. Tutte scelte che fanno storcere il naso alle opposizioni, ma finché il dibattito resta sulla tribuna politica non succede nulla. A parte qualche titolo di giornale.
Il problema è quando lo Share non ripaga come dovrebbe: le fiction di quest’anno, al netto dei cult come Doc, Imma Tataranni e Lolita Lobosco, sono con il freno a mano tirato. Nel senso che gli utenti le guardano poco. Non come gli anni passati. Allora comincia a essere un problema di scelte.
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A mettere benzina sul fuoco di questa situazione in bilico ci ha pensato la figlia di Alda Merini che, nei giorni scorsi, ha visto la fiction dedicata a sua madre Alda con Laura Morante protagonista. Le parole di Barbara Carniti sono state tutt’altro che al miele per una storia divisa in due parti che però non sembra aver affatto rispecchiato la realtà: “Hanno dato una versione spenta di mia madre, quasi opaca – ha scritto – tarpando tutto il suo entusiasmo”. Giudizio duro che non fa altro che alimentare dubbi sulle scelte di palinsesto di viale Mazzini. La stagione non è ancora finita, ma risalire la china – dopo queste stoccate – è sempre più difficile.