Arrivano ulteriori novità per quel che riguarda il caso della fornitura di camici alla Regione Lombardia da parte della Dama, società varesina di cui è amministratore delegato il cognato del governatore lombardo Attilio Fontana, Andrea Dini, e in cui la moglie del governatore è tra i soci.
Secondo quanto rivelato da una mail, sulla quale la Procura di Milano, sta indagando, oltre ai primi 200mila camici ce ne sarebbero altri 75mila come integrazione del precedente ordine richiesti dalla Regione.
Sia Dini che l’ex direttore generale di Aria, Filippo Bongiovanni, sono indagati con l’accusa di turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente.
Nel frattempo oggi in aula il Movimento 5Stelle ha protestato chiedendo trasparenza. “Questi camici sono il simbolo del sacrificio fatto, un simbolo che è stato infangato da questa giunta – ha detto il capogruppo M5S, Massimo De Rosa – che non è capace di lavorare in trasparenza. Non discutiamo sul lavoro della magistratura ma chiediamo che il presidente Fontana e l’assessore Cattaneo, che è stato coinvolto negli interrogatori, vengano a riferire”.