La Guardia di Finanza ha sequestrato diversi chili di botti proibiti grazie a una serie di operazioni condotte tra Milano e Rho e Rozzano.
Ci sono stati anche due arresti e tre denunce a piede libero.
Le indagini sono partite dai siti internet che propongono, oramai da anni, ogni genere di petardi per l’ultimo dell’anno. Le trattative di solito avvengono tramite contatto telefonico cellulare o con messaggistica da parte dei venditori, nella maggior parte dei casi, anonimi.
In uno degli appartamenti sottoposto a perquisizione sono stati trovati 25 chili di petardi di vario genere tra cui ordigni artigianali del tipo a cipolla e altri dal nome evocativo di “Apocalisse”, oltre a 29 grammi di marijuana. Nei sequestri di fuochi d’artificio illegali in varie parti d’Italia, i nomi di fantasia per questi botti pericolosi non sono mai mancati tanto che è stato trovato anche l’immancabile ordigno ribattezzato “covid”.
Le perquisizioni hanno condotto perfino a una pizzeria, gestita da due italiani, trasformata per l’occasione in deposito di 480 chili di petardi sempre fatti in casa e pronti per la vendita.
Sequestri anche a Rozzano per un’altra partita di 120 chili di fuochi illegali.