La Corte d’Assise di Milano ha respinto l’istanza contro l’isolamento diurno di sei mesi presentata dalla difesa di Cesare Battisti, ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo, arrestato lo scorso gennaio in Bolivia e subito estradato in Italia per scontare la pena comminata per quattro omicidi commessi negli anni ’70. Secondo il legale, infatti, i termini per la condanna all’isolamento diurno sarebbero ormai caduti in prescrizione.
Battisti dovrà ora affrontare una nuova udienza il prossimo 17 maggio in seguito alla richiesta del legale, Davide Steccanella, di commutare la pena dall’ergastolo a trent’anni, in base all’accordo di estradizione tra Italia e Brasile firmato nel 2009. Nel Paese sudamericano, infatti, non è prevista la pena dell’ergastolo e secondo l’avvocato di Battisti l’accordo da applicare è quello con i brasiliani, non con la Bolivia (in cui è stato catturato).