Il progetto rientra all’interno della campagna MenoPerPiù lanciata dall’organizzazione animalista con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale della ristorazione collettiva, spingendo mense scolastiche e aziendali a sostituire il 20% dei secondi piatti, spesso a base di carne e derivati animali, con alternative a base di legumi, più sane e sostenibili.La pandemia ha evidenziato la relazione tra la nostra salute, gli ecosistemi, la supply chain, i pattern di consumo e i limiti di sfruttamento del pianeta. Nel dettaglio, il documento analizza le problematiche di tipo economico, sanitario, ambientale e sociale emerse durante la pandemia e suggerisce cinque strategie per sensibilizzare i cittadini sul tema dell’alimentazione sostenibile.“Le proposte riguardano l’educazione alimentare, la revisione dei menù della ristorazione collettiva, i suggerimenti per la cucina casalinga, l’aggiornamento del personale sanitario e il recupero del cibo che andrebbe sprecato. Sono rivolte alle componenti politiche che si occupano di educazione, sanità, ambiente e pratiche alimentari all’interno delle amministrazioni regionali e nelle città di Roma, Milano, Torino e Bologna, già sensibili alla tematica”, afferma Valentina Taglietti, Food Policy Manager di Essere Animali e responsabile del progetto MenoPerPiù.La città di Milano ha infatti dichiarato lo stato di emergenza climatica. Il sindaco Sala è a capo della task force C40 per contrastare la crisi economica generata dalla pandemia. L’eredità dell’EXPO, il Milan Urban Food Policy Pact, impegna i 160 sindaci firmatari a lavorare per rendere sostenibili i sistemi alimentari, garantire cibo sano e accessibile a tutti, preservare la biodiversità e lottare contro lo spreco.“Le risposte delle Istituzioni alla crisi sanitaria ed ambientale devono essere in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 e con la strategia Farm to Fork del Green Deal Europeo. Con il documento ‘Verso un’alimentazione sostenibile – strategie per la ripartenza’ vogliamo suggerire come il cibo sia la connessione più immediata e potente per raggiungere questi obiettivi. Ogni volta che ci sediamo a tavola possiamo agire concretamente per il nostro futuro e quello del pianeta. Migliorare la nostra alimentazione è la soluzione a molti problemi, perché ci permette di inquinare meno, utilizzare meno risorse, essere più sani e risparmiare,” continua Valentina Taglietti. Anche la comunità scientifica internazionale evidenzia come un incremento nel consumo di legumi e una riduzione delle proteine animali siano l’unica via possibile per sfamare 10 miliardi di persone nel 2050 e mitigare la crisi climatica. Gli scienziati chiedono ai governi di agevolare l’accesso al cibo sostenibile, quello vegetale, attraverso un approccio collettivo che coinvolga tutti gli stakeholder del food system. |