Processo Antinori, un’infermiera chiede 100mila euro di risarcimento

Si arricchisce di una nuova richiesta di danni la vicenda legata al ginecologo Severino Antinori, la cui infermiera spagnola che il 5 aprile 2016 avrebbe collaborato al prelievo forzato di cinque ovuli dal corpo di una donna ha chiesto un risarcimento di 100mila euro per danno “biologico e morale” e per l’impossibilità tuttora di poter lavorare a seguito del trauma subito.

Secondo quanto esposto oggi dall’avvocato difensore della donna, la sua assistita avrebbe subito una “violenza di gruppo” da parte non solo di Antinori, ma anche degli altri imputati, tra cui l’anestesista Antonino Marcianò. La sentenza del processo è attesa per il prossimo 31 gennaio. I pm Maura Ripamonti e Leonardo Lesti hanno chiesto 9 anni di carcere per il principale imputato.

Secondo quanto dichiarato dalla legale, la donna si sarebbe rifiutata di firmare i moduli del consenso al prelievo e questa sarebbe la prova della sua contrarietà all’azione di Antinori. Sarebbe stata presente perché costretta con la forza dopo essere stata “sbattuta al muro” e aver subito una puntura da Antinori.

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