Ci sarà spazio per quattro nuovi nomi all’interno del Giardino dei Giusti. Domani verranno svelate le targhe volute dall’associazione, composta da Gariwo, Comune di Milano e Ucei, in onore di István Bibó, intellettuale ungherese dissidente attivo sia nel periodo della seconda guerra mondiale che durante la repressione nel Paese di nascita tra gli anni ’50 e ’60; Simone Veil, ebrea francese deportata ad Auschwitz ma sopravvissuta all’Olocausto prima di diventare la prima donna presidente del Parlamento Europeo; Wangari Maathai, attivista politica keniota e Premio Nobel per la pace nel 2004 (prima donna africana a riceverlo) e Denis Mukwege, medico congolese impegnato da anni per assitere le vittime dello “stupro come arma di guerra”.,
“In un momento in cui l’identità politica e culturale del nostro continente è messa in forse e riaffiorano odio e antisemitismo – spiega Gabriele Nissim, Presidente di Gariwo – abbiamo scelto Simone Veil e István Bibó, figure esemplari dell’impegno in difesa della dignità umana contro l’intolleranza generata dai populismi e dai nazionalismi che agitano tante nazioni. Accanto a loro vogliamo onorare chi in Africa si è battuto e si batte per la tutela dell’ambiente, la democrazia e la pace, come Wangari Maathai e Denis Mukwege”.